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30 giorni di attesa per Vinyls!

Avevamo ragione: un gruppo brasiliano ha presentato l’offerta per la Vinyls di Porto Torres. Dopo tre anni, dopo tanti colpi di scena nessuno aspettava una offerta per tornare a produrre pvc (plastica), quando ormai tutti davano per scontato l’abbandono della chimica in Sardegna. Eppure è l’avvocato Mario Ghezzo di Tempio, rappresentante della società brasiliana ad aver formalizzato l’offerta. Ci sono le clausole, un’ipotesi di piano industriale che occuperebbe tutti gli attuali dipendenti Vinyls. L’avvocato Ghezzo dice che in trenta giorni saranno definiti tutti i dettagli di vendita. Ci vorranno mesi per capire davvero se la trattativa andrà o no in porto, e fino all’ultimo respiro nessuno potrà cantare vittoria.

Questa volta però non staremo ad aspettare. Vogliamo sapere chi sono davvero i brasiliani, chi c’è dietro. È vero che sono stati accreditati dall’ambasciata brasiliana? Chi è Mario Ghezzo? Quanto offre per Vinyls? Questa volta non ci troveremo all’ultimo per scoprire, come con Gita un anno fa, che il Ministero dello Sviluppo non sa neanche i nomi degli imprenditori.

Intanto due operai da ieri mattina occupano la torre dello stabilimento, a cento metri dal suolo, come fecero oltre un anno fa assieme ai colleghi Vinyls di Ravenna e Porto Marghera. Al giorno d’oggi anche in questi altri due stabilimenti, la situazione è drammatica. ”Vogliamo chiarezza”, dicono i due operai, che non vogliono dire il proprio nome perché non risucceda un copione già visto: tutte le telecamere a raccontare un reality, i politici a fare passerella, e nessuno ad interessarsi della vertenza. Serve stare sulla torre per “fare chiarezza”, quando i commissari ti dicono un giorno che l’offerta c’è e quello dopo che forse no.

Lo dimostrano anche i recenti episodi dei minatori Carbosulcis e degli operai Alcoa: gesti estremi – tagliarsi i polsi in diretta, lanciare bombe carta a Roma – per costringere il ministero a muoversi. Ormai, è l’unico modo.

(nella foto: Gli operai di Porto Torres sulla torre a 100 mt dal suolo)

di Marco Nurra e Michele Azzu | @marconurra @micheleazzu

Questo articolo è stato pubblicato qui

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