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25 Aprile: la storia siamo noi

Il via ufficiale si è avuto con lo «sdoganamento» di "Alleanza Nazionale" da parte di Berlusconi e la legittimazione dei neofascisti come nuova forza «democratica» chiamata a partecipare alle massime istituzioni della Repubblica con la Presidenza della Camera e con vari ministri e sottosegretari.

Di pari passo è seguito poi Luciano Violante col riconosce i presunti «valori» per i quali erano andati a combattere «i ragazzi di Salò». Da allora si è andati avanti con un crescendo di menzogne storiche e di attacchi all’antifascismo e alla guerra partigiana. Se ne ricordi solo alcuni: la sostanziale riabilitazione di Mussolini e della Repubblica Sociale; il tentativo di mettere la falce e il martello, simbolo glorioso della volontà socialista di riscatto del lavoro, sullo stesso piano di macabri simboli nazisti come le svastiche e le croci celtiche; l’addebitamento della strage delle Fosse Ardeatine ai gappisti romani che compirono l’operazione di guerra di Via Rasella (addebito questo non nuovo, ma sempre ricorrente fin da tempi non sospetti).

Poi si è passato dalle parole ai fatti. Il progetto di legge presentato in Parlamento per l’equiparazione dei partigiani e dei membri delle Brigate Nere e per la corresponsione ad entrambi di un «vitalizio» quali «combattenti»; Il 10 febbraio scorso si è «celebrata» - in un fiume di retorica patriottarda - la cosiddetta «giornata del ricordo» delle foibe e dell’esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate alla fine della seconda guerra mondiale. Dimenticando e tacendo sugli orrori che i fascisti e la dominazione italiana avevano perpetuato in quei luoghi.
In questo clima gruppi neofascisti, o neonazisti come Forza Nuova e Casa Pound, aprono covi in alcune città d’Italia e compiono raid squadristici contro immigrati, centri sociali e sedi di sinistra. Si tente di ripristinare ed istituzionalizzare le ronde fasciste. Anche quest’anno il 25 aprile darà occasione a stanche cerimonie ufficiali, che cercheranno di offuscare e di far dimenticare che cosa fu realmente il movimento di Resistenza e di liberazione dal nazifascismo.


L’obbiettivo politico generale del movimento di liberazione - nelle sue componenti più avanzate - non fu soltanto quello di cacciare i nazisti dall’Italia e riconquistare le libertà democratiche distrutte dalla dittatura mussoliniana, ma quello di estirpare per sempre le radici economiche e politiche del fascismo e creare le premesse di un profondo rinnovamento della società e dello Stato. E fondamentale fu, durante la Resistenza, il ruolo dei partigiani comunisti nelle Brigate Garibaldi, nei Gap e nella creazione delle zone libere e delle repubbliche partigiane.
 
Che il 25 APRILE sia una festa per tutti, raccogliendo il monito e l’enunciato del Berlusconi, si aggiungo io, di tutti gli antifascisti e gli amanti della libertà. Per tutti quelli che sono al fianco di coloro che combatterono per la libertà e la democrazia contro la barbaria e la repressione del fascismo e del nazismo. Che si celebrino pure i "giovani di Salò", i morti della guerra, e quella caduti durante la lotta di liberazione. Tutti i morti. Li si onorino e li si piangano, ma il 1 Novembre, quello è il giorno del loro ricordo. Il 25 Aprile è il giorno di chi giovane e meno giovane, comunista (la stragrande maggioranza), ma anche democratici e socialisti, preti, giovani intellettuali, borghesi liberali, carabinieri e militari allo sbando dopo l’8 settembre fece una scelta di libertà contro coloro che scelsero l’ignomia e la barbaria. Questa è la discriminante del 25 Aprile. Ognuno è per quello che compie e che fa, per gli atti che compie. Che il 25 Aprile sia il giorno di chi agì dalla parte giusta, contro coloro che scelsero la parte sbagliata.
 
Che si onori la festa del 25 Aprile, per le strade e tra la gente, fuori dai convegni e dalle cerimonie edulcorate e nauseabonde!!

Commenti all'articolo

  • Di miky (---.---.---.107) 25 aprile 2009 20:47

    Egregio Sig. Zag,
    i miei complimenti per i suoi commenti a questo italianissimo giorno.
    Mi piacerebbe sapere il vero motivo dello "sdoganamento " di AN da parte di S.B. ,consentendo di far fare a un movimento cosi’ radicalmente e terrorificamente fascista, un mutamento a 360 gradi, direi che da nero parrebbe quasi bianco( sentendo e leggendo le lucubrazioni dei loro leaders).Quali segreti ci sono dietro questa mossa e dove portera’ la nostra democrazia questa legittimazione !
    Grazie per dire la verita’ ai nostri figli.
    Cordialita’
    miky

  • Di luczip1 (---.---.---.239) 25 aprile 2009 22:16

    L’articolo è pieno di propaganda e di vere e proprie falsità. Chi scrive non sa nulla degli anni 90. Il MSI, non AN, sull’onda di Di Pietro, non solo si legittimò (era già avvenuto con Craxi), ma divenne il secondo partito italiano nel 1993, anzi nelle amministrative prese più voti di tutti.
    MSI e Lega dilagarono.
    Nel 1992 il Msi fece una maniofestazione per Mani Pulite a Roma: i saluti romani si sprecarono.
    Comunque dal 1983 in poi, grazie a Craxi, il Msi aveva ottenuto una piena libertà di azione.
    A Sorrento Fini e Rauti si combatterono fra migliaia di saluti romani.
    La Russa, per appoggiare Fini, intonava Giovinezza.
    La deriva antifascista l’ha causata proprio AN, divenendo antifascista.
    È dal 1994 infatti che la retorica antifascista è ripresa, grazie all’antifascismo di AN.
    Chi non ha mai letto i giornali o non li sa consultare si documenti.
    Il Corsera ha un suo archivio. Google qualcosa può fornire.
    Prima di scrivere sciocchezze, leggete.

    Ultimo esempio: in una trasmissione di Gad Lerner (Milano, Italia) l’attuale vicesindaco di Milano De Corato a domanda di Lerner: Lei Fascista? Rispose semplicemente Sì.

    A far riprendere vigore all’antifascismo ci ha pensato Fini!

    • Di Zag(c) (---.---.---.84) 26 aprile 2009 10:30

      Veramente non ho capito il tuo intervento. Parli di antifascisti e di fascisti parlando delle stesse persone solo con tessere di partito in tasca diverse. Espone senza argomenare , ma solo lanciando slogan per punti. E poi io parlo di legittimazione non nelle piazza , ma nelle istituzioni antifasciste (lo sono per definizione e per Costituzione) , tu invece parli di legittimazione nel lancio delle monetine a Craxi, salvo poi metterlo nel limbo degli uomini di Stato più insigni insieme a Mussolini, la legittimazione che passa per Casa Pound , Forza Nuova e quant’altra feccia nazifascista. Le legittimazione, quella vera, passa anche per le coerenze delle idee e dei fatti e da questo punto di vista certamente è molto più legittimato "Er Pecora" o Storace, che non certo il "compagno" Fini o la Santanchè
      Zag(c)

    • Di luczip1 (---.---.---.48) 26 aprile 2009 12:19

      Ti ho solo invitato a ripercorrere gli anni 80 e 90 che, documenti ed articoli alla mano, dimostrano che nel 92/93, dopo essere stati già legittimati negli anni 80 soprattutto per merito di Craxi, i fascisti del Msi furono legittimati dagli Italiani che lo resero primo partito italiano, in termini di voti, durante tutto il 1993.
      E, ripeto, tutti, nel MSI, si definivano fascisti, a partire da Fini che, divenne segretario nel 1987 fra selve di saluti romani e definendosi Fascista del 2000 (c’è persino un libro di Kaos editore così titolato).

      Tu fai quindi affermazioni del tutto opposte alla realtà. Sono stati proprio gli ex fascisti, come FIni Alemanno La Russa, che hanno dato nuovo vigore ad un antifascismo che era già morto, anche perché è stato solo una leggenda, nata dopo la vittoria degli occupanti angloamericani.
      Fino al 1942/3 l’antifascismo era meno di niente, tanto è vero che gli Scalfari Bocca e Spadolini erano ancora fascistissimi.
      La stragrande maggioranza è diventata antifascista il 26 Aprile del 1945.
      Fini è stato "comprato" dall’Antifascismo nel 1995.
      Alemanno, genero di Pino Rauti, solo negli ultimi anni. Anzi, negli ultimi giorni, è persino diventato fiancheggiatore dell’Anpi.
      Il ridicolo non conosce limiti, come il tradimento....

    • Di Zag(c) (---.---.---.84) 26 aprile 2009 17:41

      Bene adesso capisco un pò di più, ma comunque sempre dissidente con le tue posizioni resto. Prima perchè , ripeto, io intendo , nel mio articolo, alla legittimazione istituzionale dei fascisti o ex fascisti. Solo la DC prima di Berlusconi, aveva , con il governo Tambroni, osato tanto.
      Secondo perchè , non so cosa tu intendi per antifascismo a parole o nei fatti. Io vedo l’antifascismo quello militante, quello di migliaia di giovani e meno giovani che salirono sulle montagne e conbatterono i republichini di Salò e le milizie naziste. Quelli che liberarono Napoli, quelli che combatterono a porta San Paolo , quelli trucidati nelle fosse ardeatine, quelli di Marzabotto ecc ecc ecc Pochi, molti non importa quello era è resta antifascismo. Poi certo che ci furono , fascisti, gerarchi, collaborazionisti attivi ed ignavi, gli indifferenti, i simpatizzanti del fascismo che imprivvisamente mi misero il fazzoletto rosso al collo e si fecero avere la patente di partigiano o di resistente. Non mi importa di loro. Come non mi importa di coloro in AN si dichiarono a favore della libertà, della resistenza, quelli che girano le parole e nicchiano, quelli che un giorno si dichiarono fascisti e l’altro antifascisti. Di costoro è piena l’italia e quella madre li ancora non è entrata in menopausa. Certo è però , che berlusconi ha sdoganato proprio quella gente li, li ha fatto diventare ministri e presidente della Camera di una repubblica che ha nei suoi articoli la definizione di repubblica antifascista e che vieta esplicitamente il richiamo ai valori del fascismo.
      L’antifascismo è la condanna delle pratiche e dell’ideologia di quelli di Casa Pound, di ForzaNuova e di tutta quella canea li. L’antifascismo non è solo condanna ad un partito politico, ad una pratica politica, è sopratutto una condanna ad una ideologia maschilista, violenta, prevaricatrice, populista, razzista proprio quella che viene predicata e praticata dai vari La Russa , Fini, De Corato, Gasparri lo loasciamo fuori perchè è solo un leccaculo opportunista, ecc ecc. Tutti gli altri, quelli che condanno quella robba là, che la praticano politicamente, socialmente quotidianamente sono anti-fascisti.

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