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L’Aquila: a cinque mesi dal terremoto, rassegnazione o lotta?

Di dd (---.---.---.34) 8 settembre 2009 04:24

 La finezza di questo articolo non tutti la possono comprendere. Questa lamentazione non è riferita al Presidente del Consiglio (non si era mai visto neanche un Presidente così negli altri terremoti), bensì a come è stata gestita dal punto di vista umano la situazione.
I cittadini sono considerati delle pecorelle da condurre nei sentieri della vita. E’ globale il discorso. A l’Aquila si è avuto l’esempio estremo.
Ci stanno imponendo uno stile di vita e un modo di pensare, basato sulla paura e nessuno può sapere quello che avviene nei luoghi di Potere, questo basta e avanza per non essere soddisfatti. Certo poteva essere peggiore l’intervento, ma questo non vuol dire che anche questa volta, molte cose non sono state dette e mai si diranno.


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