Purtroppo rientro solo oggi da un viaggio all’estero .
Prima di tutto mi scuso con il prof. Ichino per l’imperdonabile refuso sul nome. Ho sbagliato e non ci sono giustificazioni. Forse l’età mi ha tolto qualche freschezza mentale.
per quanto riguarda l’ulteriore risposta, vedo che l’autore introduce un discorso di proprietà azionaria , che certo io non mi sono mai sono sognato di fare. Oggi , più che mai, i valori dei corsi azionari sono sempre più simili ad una lotteria dominata da grandi speculatori internazionali.
Io mi riferivo ovviamente all’utile aziendale, e per qualsiasi azienda grande o piccola. Utile che lei dice essere facilmente manipolabile. Lo è di sicuro in assenza di controlli, ma quale miglior controllo e più immediato sui conti aziendali può essere esercitato rispetto a quello che potrebbero fare i dipendenti ?
Certo si richiedono professionalità ed esperienze non sempre disponibili. Aggiungendo la evidente contrarietà della proprietà e della contro parte sindacale innamorata solo del contratto nazionale unico e rigido per tutti, non c’è da stupirsi se certe idee si fermano allo stadio di studio accademico molto preliminare