All’inclito William, di cotanto elogio degno, non sovvenne, ahimè, che d’imago il sogno compossi, fugace e nel contempo eterno: senza spazio e senza tempo, laddove si risolve, eidetico, l’esser nel mondo di questa individuazione. Illusione percettiva di un esserCi riflesso nelle sensorialità corporee che rappresentano il mondo acconcio al nostro modo, secondo il nostro limite visivo, nasale, auricolare, tattile, gastrologico e intellettivo. La mirmidonica percezione ha una rappresentazione differente del mondo e così quella equina, canide, batrace...
L’imago morfeica supera il limite della carne e ci disvela il principio criptico della nostra esistenza individuata, comune a tutti gli esseri animati.
Il linguaggio primigenio della vita.
(Anonimo)
------------------------------------------—
A ben rincontrarci Antonello nella poesia del sogno da cui nasce, si sviluppa e si estende l’intuizione umana verso le grandi scoperte scientifiche.
Un carissimo saluto.
Daniele Bernabei