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Referendum - Il dopo Benigni: se voti No non cambia niente?

Di pv21 (---.---.---.123) 9 ottobre 2016 11:50

Cosa e Come >


Il TITOLO, breve o lungo che sia, di norma viene usato solo per indicare la materia di cui si tratta. Nel caso di un documento, per conoscere/apprezzare la sostanza del contenuto occorre leggerlo e cercare di capire.

SE l’oggetto è una proposta di cambiamento allora diventa ineludibile il confronto con la situazione di partenza. E’ altresì necessario riuscire a valutare su cosa s’intende agire e con quali attendibili risultati. COME s’intende operare, con quali metodi, con quali risorse e tempistiche.


Nello specifico del referendum confermativo.

La Costituzione è la Legge fondamentale dello Stato. La corretta interpretazione e applicazione è demandata ai Giudici della Consulta.

Compito che va ben aldilà delle competenze di un normale cittadino.


Tuttavia CIASCUNO, con un po’ di buona volontà, può “percepire” quanto il testo sia redatto in modo chiaro e se l’intera proposta, seppur articolata, risulti lineare nei vari passaggi, nonché decifrabile negli effetti.

Già questi sono SEGNALI premonitori che, aldilà del merito, depongono su valore e qualità di una riforma concepita per durare decenni.


Ergo.

AFFIDARSI alla dicitura del solo titolo è un salto nel buio. E non vale la “prosopopea” di una certa casta di Primi Super Cives attenta a privilegi, interessi ...


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