• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Referendum: chi tace non acconsente

Di Truman Burbank (---.---.---.148) 24 giugno 2009 13:30

Vorrei che venisse valutata anche una possibilità diversa. A volte quando il dito indica la luna l’imbecille guarda il dito.

Ciò che a me appare non funzionante non è l’istituto del referendum, ma il sistema politico in generale.

Una premessa: due quesiti su tre dei referendum avevano l’obiettivo di peggiorare una legge già pessima (in Italia oggi riusciamo anche in questo) in un modo tale che, qualunque fosse il risultato, in pratica il porcellum (la legge Calderoli) veniva rinforzato.
Gli elettori giustamente hanno rifiutato un osceno referendum fatto per peggiorare una legge oscena.
Cosa non ha funzionato: sicuramente il Parlamento, che si dimostra incapace di proporre una legge elettorale che rispetti gli elettori.
Ma certamente sono da riformare (o abolire) i partiti, che privilegiano i propri interessi rispetto a quelli del popolo.

Sarebbe da criticare anche la Corte Costituzionale, che ha dato via libera a dei referendum formalmente abrogativi, i quali in realtà configuravano una nuova legge elettorale, dando al popolo un potere legislativo che era previsto solo per il tramite della legge d’iniziativa popolare. Tutto ciò in netto contrasto con lo spirito della Costituzione.

Come controprova basterebbe indire un referendum per cancellare in blocco il porcellum, che ha privato gli italiani della possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Ma il porcellum fa comodo a troppi politici. Nessuno si scomoda ad organizzare la raccolta di firme per la sua abolizione.

Ma allora non è sul referendum che bisogna sparare, ma caso mai sulla classe politica.



Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox