Immaginate di salvare Raif Badawi. A occhi aperti

E’ da gennaio che non guardo da un’altra parte. Ho firmato tutti gli appelli nazionali e internazionali non solo di Amnesty ma anche su change.org e tutti quelli che ho trovato in rete.
Ho scritto a tutte le testate dei giornali nazionali, all’ambasciata Usa e della Gran Bretagna...sinceramente non so piu’ che fare.
Tanta gente commenta sui vari socials le minchiate peggiori, i vestiti delle vallette di S.Remo, ma non vedo vera e assordante mobilitazione verso Raif Badawi, vero simbolo della liberta’ d’espressione.
La mancanza di mobilitazione e’ mediata dal fatto che paesi come il nostro e come gli USA o la Francia o la Gran Bretagna sono amici dell’Arabia Saudita. Pecunia non olet, e quindi meglio tenersi amico un paese che a livello di giustizia e’ fermo al medioevo, ma avendo soldi e petrolio ci si tura il naso. Sinceramente non so piu’ che fare per aiutare quel ragazzo. Quando ho visto che l’ambasciatore saudita sfilava a Parigi contro il terrorismo islamico in mezzo ai "grandi" della terra, mi e’ venuto il vomito e ho provato vera vergogna di appartenere al genere umano. Se volevano dare un segnale "vero", era proprio in quell’occasione che dovevano farsi sentire a favore di Raif. E’ sconfiggendo il Medioevo che si puo’ provare ad avere un colloquio serio di pacifica convivenza con questi popoli dove comanda l’integralismo religioso. E’ questo che dovremmo pretendere se vogliamo evitare altri casi come quello di Raif Badawi.
Antonella, Modena