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Del perché le “cose” vanno male

Di (---.---.---.29) 17 dicembre 2014 19:31

Tregua >


Pensando alle prossime settimane immaginiamo il Parlamento ancora teatro di accesi scontri tra le varie anime dei diversi partiti. Immaginiamo le principali piazze ancora in mano ai manifestanti che vogliono più efficaci misure anticrisi.


In un quadro così turbolento ed instabile le concomitanti dimissioni di NAPOLITANO risuonerebbero come ulteriore elemento di forte turbativa, se non come "fuga dalle responsabilità". Prospettiva frustrante ed inaccettabile per lo stesso Presidente.


L’ennesimo accorato richiamo di Napolitano questa volta va letto a fondo perché contiene, tra le righe, anche un altro auspicio.

La Sua speranza di una fase di “tregua laboriosa” tale da ricreare il clima giusto per un solerte, convinto e condiviso ricambio della prima carica dello Stato.

In sostanza.

E’ arrivato il momento di adempiere a quel “debito d’onore” contratto dalle maggiori forze politiche quando hanno “insistito” perché restasse per il secondo mandato.

Napolitano ha più volte “indicato” una scadenza. Ora si aspetta che vengano assicurate le condizioni di contorno per una Sua dignitosa uscita dal Quirinale.

Passaggio non più differibile per conservare il valore ed il senso di Parola e Merito


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