non "sconosco" affatto le anomalie della legge civile (incivile)
israeliana che la società civile cerca da anni di modificare, sottraendo al
rabbinato la gestione dell’anagrafe. Conosco bene la prassi, non così costosa,
di andare a Cipro per convolare a giuste nozze. Notavo solo come si è esaltata
questa particolare situazione per sottolineare l’arroganza degli estremisti
ebrei contrari alle nozze interreligiose, ma non il fatto che la donna ebrea si
è convertita all’Islàm, non il contrario. Perché per sposare una donna ebrea
all’interno di una società che non ammette (ancora) matrimoni interreligiosi,
non è stato l’uomo a convertirsi all’ebraismo ? Evidentemente le regole interne
al mondo islamico sono ancora più rigide di quelle interne al mondo ebraico: è
la donna che deve abbandonare il suo mondo per adattarsi a quello dell’uomo,
non viceversa.Naturalmente può darsi che in questo caso lei avesse una religiosità incerta e lui invece fosse profondamente religioso, il che spiegherebbe tutto, ma la domanda che sarebbe opportuno farsi è: quante donne arabe sposano uomini ebrei convertendosi all’ebraismo ?