• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Beppe Grillo sull’Argentina. Verità inconfutabili

Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 19:55

Non riesco ad addossare ad Obama la responsabilità di quello che sta avvenendo. Non ha quasi più voce in capitolo su nulla: è diventato una specie di uomo di paglia dei veri depositari del potere. L’ultima delle lobby che l’ha umiliato pubblicamente è stata la NRA, prima di questa hanno provveduto a farlo tutte le altre.

Obama è stato investito di un autentico potere democratico: la sua elezione ha dimostrato che negli Stati Uniti, come in molti altri paesi, il custode di ultima istanza del senso delle istituzioni e dei valori democratici è il popolo.

E’ stato eletto sulla base di un programma politico progressista e intelligente, largamente condiviso dalla maggioranza degli americani. E l’aver ereditato un paese massacrato dalla cricca neocon-sionista burattinaia di Bush jr per un certo periodo ha fatto sperare che potesse davvero ricostruire il paese sulla base dei principi civili e morali della Costituzione americana.

Semplicemente è stato sconfitto e progressivamente svuotato di ogni potere reale, e il Presidente eletto dai cittadini americani è diventato un pupazzo.

Tra i punti salienti del suo programma, cito a caso:
- investimenti nelle energie rinnovabili; ora lo shale gas è il fulcro della politica energetica USA;
- divieto delle trivellazioni offshore e nelle aree naturalistiche; ora c’è perforazione libera;
- ridimensionamento della deregulation finanziaria; oggi le dark pool e i derivati fuori controllo succhiano il sangue all’economia mondiale;
- distensione dei rapporti con la Russia, arresto del progetto di scudo spaziale; ora abbiamo la crisi ucraina che ha riportato indietro l’orologio alla guerra fredda, che qualcuno teme possa diventare calda;
- soprattutto: un nuovo inizio dei rapporti col mondo islamico, che comportava la fine del conflitto israelo palestinese. Un conflitto che tiene accesa l’ostilità del mondo islamico contro l’occidente che sostiene Israele; oggi Netanyahu può permettersi di mandarlo a quel paese senza temere che vengano meno i 3,1 mld di dollari/anno di trasferimenti dagli USA a Israele; che venga meno il supporto totale in ogni sede, sul piano politico e diplomatico degli USA a Israele.

E’ solo una breve lista, compilata a caso, tanto per dare una idea della entità della sconfitta inflitta dalle lobbies a Obama, e ai cittadini americani che lo hanno eletto.

In particolare, la politica estera degli USA è tornata nelle mani della lobby sionista, come al tempo di Bush jr, grazie al controllo che esercita sul Congresso, su pezzi dell’amministrazione, sui mass media, su parti del mondo della finanza.

E questo significa che dobbiamo aspettarci il peggio. La lobby sionista infatti ha in modo consistente introiettato la tattica indicata a suo tempo da Moshe Dayan: “Israele deve essere come un cane pazzo, troppo pericoloso da infastidire”.

Il ripristino dell’uomo forte in Egitto ne è un esempio.
Dopo che Obama, tenendo fede agli impegni presi al Cairo e tenendo a freno i militari, aveva consentito che si svolgesse la prima elezione democratica nella storia del paese, Kerry ha impresso una inversione a U alla politica USA, agevolando il ritorno al potere dei militari che garantisse una sponda affidabile a Israele. I militari stanno "ripristinando la democrazia"[Kerry].

Ma anche la distruzione realizzata della Libia; quella avviata della Siria; il via libera all’ISIS; il richiamo all’ordine della Turchia; la destabilizzazione dell’Ucraina per riaprire lo scontro con la Russia; lo spionaggio della NSA; le ingerenze in Europa; e altro ancora, sono il segno della sconfitta di Obama e della vittoria della Lobby.

Gli dei ci proteggano.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox