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Cinquestelle: l’inizio della fine

Di Il Gufo (---.---.---.115) 2 giugno 2014 21:00

Un progetto per sua natura è discutibile, rivedibile, migliorabile, sabotabile (in politica accade sempre).
Lo slogan è tale e quale. Si può solo ripetere sempre uguale a se stesso.
E’ proprio perchè "la sinistra" ricorre raramente agli slogan che:
A) Non vince
B) Presenta notevole frammentazione interna.
Succede quando si discute.

Però non credo che il "pensiero di sinistra" sia antropologicamente diverso dal pensiero liberista, o del "pensiero berlusconiano" (inteso come assoluta devozione al capo): sono modi diversi di affrontare lo stesso problema: l’amministrazione del potere.
Paradossalmente sono molto più preoccupato di un partito di sinistra in mano ad un uomo solo al comando rispetto alle assurde teorie su di un M5S "fascista".
Fascista è violare le regole (ricordare Matteotti), farle rispettare anche quando costa l’espulsione dei propri sostenitori è semplicemente rigoroso.

Marco

P.S.
Faccio notare che in Valle Susa il M5S è di gran lunga il primo partito, con percentuali bulgare.
Questo significa che:
1) Il PD è stato votato dai conservatori.
2) Il PD è nella pratica un partito conservatore.
Aspetterei a vendere la pelliccia del Grillo, questa storia mi ricorda chi sottovalutò Berlusconi vent’anni fa.


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