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Ma chi e perché resiste all’apertura degli archivi?

Di (---.---.---.199) 28 aprile 2014 17:00

Tutto giusto e tutto perfetto.

Ma, oltre alla domanda che l’articolo pone, ed alla risposta più che convincente che da’ Giannuli, c’è un’altra questione forse più importante su cui bisognerebbe riflettere.
Quando, a chi ed in quali casi si dovrebbe concedere o negare il segreto di Stato?
E quanto è lecito (e conveniente) rinunciarci, atteso anche il comportamento in merito degli altri Stati?
Mi viene da fare un parallelo, forse improprio, ma forse non poi tanto.
Supponiamo che qualcuno, per conoscere davvero una persona, avesse il potere di chiedere ed ottenere di conoscere tutti i più segreti fatti della sua vita, anche quelli meno censurabili ma comunque in qualche modo compromettenti per quella persona.
Quanti di noi sarebbero d’accordo a sottostare a questo gioco? Chi potrebbe ragionevolmente apparire davvero "pulito"? E quante cose poco chiare ciascuno di noi nasconde, che divenendo pubbliche avrebbero gravi conseguenze negative non solo per noi, ma anche e sopratutto per i nostri cari.
Questi sono nodi che nessuno mai è riuscito a dipanare, ed a parer mio mai nessuno ci riuscirà.
Si dice che Cesare pretendeva che la moglie apparisse al di sopra di ogni sospetto, non che lo fosse davvero.

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