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Strumentalizzazione politica del terremoto?

Di Claudio Ursitanoni (---.---.---.69) 16 aprile 2009 12:53

 Inutile il Ponte sullo Stretto? Questa infrastruttura non è un monumento, ma è un’importante opera viaria e ferroviaria. Sono 50 anni che tutti i governi (tranne l’ultimo di Prodi), compreso quello Dalema, l’hanno ritenuta un’opera importante, ma che, puntualmente è stata rinviata per far fronte alle mille emergenze italiane. 
Ora basta, che si rinvii qualcos’altro, qualche altra opera pubblica, anche più costosa, come: Expo di Milano, Terzo Valico, una parte della Tav in Val Padana, la Pedemontana, varie metropolitane nelle città italiane (anche città medio-piccole che non ne hanno affatto bisogno urgente). Ma basta succhiare il sangue sempre alla stessa cosa con la scusa dell’inutilità. Non è più possibile che un’isola di oltre 5milioni di abitanti e distante solo tre chilometri dal continente, non venga collegata stabilmente. E’ una vergogna mondiale che non può più essere accettata. Ogni anno che passa, le ferrovie stanno buttando 300milioni di euro per far passare i treni sullo Stretto tramite i traghetti. Un’operazione dura 1ora e 45minuti a tratta. Con il Ponte, i treni impiegherebbero per fare lo stesso tratto solo 5 minuti. E le ferrovie dovrebbero pagare solo 100milioni di euro all’anno alla Società che gestirà il Ponte. In pratica, solo parlando in termini ferroviari, il Ponte sullo Stretto di Messina andrebbe costruito con la massima celerità, per far risparmiare allo Stato e quindi ai cittadini: tempo, denaro e salute (togliendo quelle ciminiere di traghetti, ognuno dei quali inquina il mare e l’arie dello Stretto quando una centrale a gasolio).


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