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Venezuela, un mese di violenza: polizia e milizie sotto accusa

Di Persio Flacco (---.---.---.43) 19 marzo 2014 23:11

Prima che parta il solito format: finanziamento di gruppi di opposizione; denunce contro il "regime" per violazione dei diritti umani; sanzioni internazionali con contorno di attacchi speculativi; intervento militare "umanitario"; cambio di regime, che sfocia o in un caos distruttivo o in un regime allineato ai "paesi civili" (poco importa che sia democratico o autoritario), le faccio notare due cose.

La prima è che per ragioni storiche, culturali, sociali, il Venezuela è un Paese violento a prescindere dal regime che lo governa; la seconda è che l’attuale regime che governa il Venezuela è nel mirino degli Stati Uniti per la sua ostentata indipendenza rispetto alla leadership della superpotenza americana, spingendosi perfino (!) alla collaborazione con Cuba: storica bestia nera degli USA.
Glielo dico perché la morte del carismatico Chavez potrebbe essere ritenuto il momento buono per riportare il Venezuela nel "cortile di casa" degli USA, e mi spiacerebbe dover notare che Amnesty fa la sua parte in tal senso.


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