• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Egitto, le caste contro Mursi e la guerra civile strisciante

Di (---.---.---.255) 8 luglio 2013 12:34

Sarà sicuramente vero che in Egitto ci sono caste che operano per il mantenimento del loro potere, ma l’affermazione ".... la Fratellanza rintuzza nelle piazze il torto e l’abuso ricevuti..." mi sembra del tutto squilibrata: Morsi (o Mursi) si è comportato da dittatore presidente dei fratelli musulmani, non certo da presidente degli egiziani, e la sua deposizione non è riducibile ad un abuso.
Quasi un millennio e mezzo fa la occupazione dell’egitto bizantino ha portato al potere arabi islamici dominanti su una popolazione cristiano copta; i fratelli musulmani semplicemente proseguono quella lontana politica di sopraffazione, negando spazi ad altre religioni e culture: oggi che i cristiani copti sono minoranza, il loro nemico è la società civile.
Questa è in crescita ed ha buone basi culturali e generazionali, ma ha base sociale eterogenea perchè, come in tutti i paesi arabi, non c’è mai stata una rivoluzione borghese e le differenze culturali sono enormi.
La casta militare svolgerà un ruolo positivo se davvero tutelerà la società civile, ma c’è sempre il rischio che alimenti il terrorismo islamico per giustificare il suo potere: si chiama "strategia della tensione" ed è stata già efficacemente sperimentata in Egitto, in Algeria e (con le note differenze) in Italia.
GeriSteve


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox