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Primarie e prospettive: il gioco delle parti

Di (---.---.---.36) 28 novembre 2012 09:48

Bravo hai visto giusto, vince Bersani, il vecchio gruppo dirigente del PD responsabile del fallimento politico di quest’ultimo ventennio, si salva, va al governo con Casini e Montezzemolo (Monti bis) giusto il tempo che la destra si riorganizzi e poi viene scaricato. E’ uno schema già sperimentato nella nostra storia.

Quello che è incredibile è l’elettorato di sinistra, mai pago di sconfitte. Ha avuto per una volta l’opportunità di punire un gruppo dirigente che per un ventennio ha fatto la parte del socio di minoranza di un consiglio di amministrazione di una Spa (Italia) portata al fallimento e l’ha sciupata perché ... Renzi non è di sinistra, ... è amico di Berlusconi, ... Bersani è più sicuro, e altre stupidate del genere (alle quali ne aggiungi anche tu qualcuna).

Da un ventennio sono stato costretto a votare gente per la quale non nutrivo alcuna stima solo perché dall’altra parte c’era il demonio. Ho dovuto votare Occhetto, uno dei più grandi infortuni capitati alla sinistra italiana, a Prodi, una sciagura maggiore mai si è vista nell’ambito della sinistra, e poi Rutelli ... , di nuovo Prodi e infine Veltroni. Adesso mi toccherà votare nuovamente una nullità - Bersani - solo perché dall’altra parte ci sono due demoni Berlusconi e Grillo. Questa delle primarie del 2012 sono state per me la prima occasione per votare liberamente senza l’assillo dei demoni della destra e ho scelto Renzi non perché chissa quanto mi entusiasmasse ma semplicemente per affermare un metodo: chi è responsabile di una sconfitta deve cambiar mestiere e lasciare ad altri il compito di provare. Un metodo che se ci fai caso (scusa l’ironia) esiste in tutti i paesi dell’Europa occidentale eccetto l’Italia.


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