Dice Debora Billi sul Blog Petrolio:
... le Olimpiadi, pur evento di risonanza planetaria, rappresentano essenzialmente un’enorme erogazione di denaro pubblico ad imprenditori locali. I nostri soliti "prenditori",
conosciamo i soggetti: quelli che ridono al pensiero dei terremoti,
quelli che corrompono a suon di massaggiatrici e attici in centro,
insomma quel sottobosco cafone che finora ha pasteggiato a soldi pubblici devastando in contemporanea questo disgraziato Paese.
I soldi pubblici, ora, hanno altri scopi. E Monti ne è garante:
non è quindi possibile consentire che i soldi faticosamente tolti ai cittadini finiscano in mani incerte. Hanno tutti già una destinazione, provalentemente bancaria o estera. Vogliamo darli invece agli Anemone? La padella mafioso-inciuciona-localistica dei furbetti del quartierino deve lasciar spazio a ben altra brace, e a ben altre tasche.
Amici NoTAV mi fanno notare che le Olimpiadi costerebbero appena un quarto del TAV (sulla carta, ovviamente). Ma come, i soldi per le Olimpiadi non ci sono, e per il TAV invece sì?
Trovo un paio di risposte a questa domanda. Il TAV è già un pezzo
avanti, a differenza delle Olimpiadi che sono ancora nella fase "pio
desiderio", e quindi è molto complicato fermarlo. Ma più di tutto, l’operazione TAV è garante dell’appoggio al governo, in quanto espressione di importanti interessi di una precisa parte politica che mantiene al potere Monti e i suoi tecnici. Insomma, dal loro punto di vista il TAV sono soldi pubblici ben spesi.