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Conoscere la mafia per combatterla

Di (---.---.---.70) 31 ottobre 2011 16:58

Egregio o lei è poco informato oppure deliberatamente diffonde errori. Nel momento in cui lei afferma: "resta la profonda collusione - della mafia -con alcune parti deviate dello Stato" mostra una profonda sottovalutazione del rapporto tra ceto politico, pubblica amministrazione e clan mafiosi che si è svolto in 150 anni di storia unitaria (ma se vuole può andare anche ai rapporti pre unitari). Dal momento che propendo per la prima ipotesi mi permetto di suggerirle alcuni nominativi che se vorrà potranno aiutarla a chiarirsi le idee sul rapporto tra politica, amministrazione pubblica e mafie: Marco Monnier 1863, Leopoldo Franchetti 1876, Giuseppe Saredo 1901, Cesare Mori 1915 e 1929. Dopo la seconda guerra mondiale può fare riferimento alle commissioni parlamentari, partendo da quella del deputato Donato Pafundi del 1963 fino a quella di Luciano Violante, andare oltre non è necessario.
 Per quanto riguarda "l’antistato" - il più grave dei luoghi comuni sulle mafie - dia uno sguardo a Giovanni Falcone, "Cose di cosa nostra", Rizzoli, 1991, pag.82.
 Se poi vuole farla breve, mi permetto di consigliarle: U. Di Girolamo, "Mafie, politica, pubblica amministrazione", Guida, Napoli 2009
 


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