Non scambierei le nostre beghe di cortile e, soprattutto, lo stato comatoso dei nostri talk show televisivi con considerazioni generali come quelle che fai tu.
La dialettica non morirà mai e se facciamo riferimento all’avvenimento più importabte di questo 2008 che sta finendo, cioè alla campagna elettorale americana, possiamo vedere che Obama, un grande retore moderno, si è fatto largo proprio attraverso gli strumenti storici del discorso di parte della retorica, nel senso corretto della parola e non in quello denigratorio che ha nel senso comune, di ogni tempo.
Dunque anche in Italia se e come dovesse emergere qualche nuova personalità poltica significativa, assisteremo di nuovo all’uso evoluto della scienza della persuasione su basi etiche, essendo la dialettica una branca essenziale di questa bella materia.
La situazione è brutta hai ragione ma io non perdo la speranza, anzi, lasciamelo dire, ne sono certo che le cose cambieranno.