• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Giornalisti volontari: senza carta si liberano le coscienze

Di Renzo Riva (---.---.---.95) 24 agosto 2010 17:54
Renzo Riva

Don Abbondio: "Il coraggio, se uno non ce l’ha, non se lo può dare. "

Non ci sono scuse ma solo bassezze e mancanza di professionalità e deontologia.

Renzo Riva

COMUNICATO STAMPA

Un primo passo per contrastare il cancro delle rinnovabili.

Il Sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia annuncia tagli dal prossimo anno.

Ringraziamo il quotidiano “Affari Italiani”, la prima testata di peso che ha ripreso un nostro comunicato, pubblicando integralmente la nota del Cirn di giovedì 19 agosto 2010 . Altri segni, sia pur timidi, di attenzione giungono dal Governo. Il Sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia ha reso noto all’incontro sul tema “Altro che Kyoto, qui ci vuole un carico di energia”, svoltosi nell’ambito di “Cortina InConTra”, che sono in programma le prime decurtazioni alle generose regalie di cui godono le rinnovabili, che uccidono con le metastasi del miraggio di fatui posti di lavoro l’economia sana e produttiva.

 

(Roma 24 agosto 2010 ) - Il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare osserva con soddisfazione che il silenzio stampa, una sorta di morte civile che sinora lo ha contraddistinto, comincia a venire incrinato. Il primo quotidiano online “Affari Italiani” ha ripreso integralmente (vedere pagina web http://www.affaritaliani.it/economia/nucleare_cirn19082010.html) una nostra nota del 19 agosto 2010 . Tra i commenti quello di Rinaldo Sorgenti, Vicepresidente di Assocarboni e Vicepresidente della Stazione Sperimentale per i Combustibili, che ci ringrazia per avere citato un articolo a sua firma (vedere pagina web http://www.mediterraneonline.it/2010/02/22/l%E2%80%99avversione-al-carbone-nasce-da-cattiva-informazione/), che a noi era apparso emblematico e significativo per il modo chiaro e diretto in cui vengono messi in evidenza, in particolare in relazione al Protocollo di Kyoto, i danni che una cattiva informazione in materia energetica ha causato all’Italia e continua a causare alla nostra economia. Alla cosa si aggiunge l’inadeguatezza dei delegati italiani.

Altro motivo di soddisfazione per il Cirn è che il Governo sembra orientato a recepire, almeno in parte e sia pure progressivamente, le sue richieste di estirpare dal sistema energetico il cancro delle fonti cosiddette rinnovabili, che trovano brodo di coltura per proliferare nei virtuali posti di lavoro ecoassistiti a scapito dell’economia reale e produttiva, che viene strangolata dai proibitivi costi del chilowattora prodotto loro tramite. Questo nonostante l’orientamento diffuso della generalità della stampa nazionale, a cominciare da Ansa e dalle sue edizioni specializzate che tratteremo in particolare a seguire nelle considerazioni conclusive di questa nota, che ad essere costoso sia il nucleare e non viceversa.

L’incompetenza di chi fa informazione in campo energetico è l’aspetto più grave di una generalizzata incultura degli operatori dell’informazione, di cui si rende conto lo stesso Ordine professionale, che ha intrapreso varie iniziative per contrastarla.

Tra gli Ordini regionali che sentono di più il problema, quello del Lazio che, nella discrezionalità interpretativa di una legge ordinistica ormai superata dai tempi, è riuscito a fare introdurre la norma, sancita da una Delibera del Consiglio nazionale, di un esame di cultura preliminare all’accettazione della domanda per l’iscrizione quale giornalista pubblicista.

Il Segretario del Cirn Giorgio Prinzi, che tra l’altro è giornalista pubblicista da vecchia data, ha avuto occasione di assistere ad uno di questi esami, superato da un candidato brillante e preparato. L’ingegner Prinzi nel riconoscere che di fronte a quel tipo di esame avrebbe potuto avere qualche difficoltà, esprime invece la certezza che, qualora fosse stato lui l’esaminatore, probabilmente sarebbero stati dichiarati inidonei sia il candidato che gli esaminatori, verosimilmente non in grado di rispondere, nonostante la loro profonda cultura in altri campi, alla banale domanda di quale sia la differenza tra chilowatt e chilowattora, omologa in campo energetico a quella di quale sia la differenza tra vocali e consonanti in linguistica.

Altrettanto banali, ma probabilmente tali da far fare scena muta a persone di cultura medio elevata, quelle che l’ingegner Giusto Buroni del Cirn Lombardia propone come test nei contradditori con interlocutori dalle propensioni talebane ecoambientaliste: 1) Quanto consuma in un anno (in kWh) una lampadina da 40 W che resta accesa in media due ore al giorno? 2) Sapendo che un metro quadrato di pannello solare fatto bene permette una potenza di picco di 120 W, quanti kmq di territorio bisogna coprire, purtroppo, con pannelli solari, per avere 30 inutili MW di picco? 3) Sapendo che una lampada a basso consumo ha una potenza luminosa cinque volte maggiore di una lampada a incandescenza, quanti kWh in un anno si risparmiano sostituendo tutte le vecchie lampadine di casa (800 W) che restano accese mediamente due ore al giorno?

Come sarebbe andato a finire un ipotetico esame di questo genere, che il Cirn assicura essere di una banalità estrema dal punto di vista delle più elementari nozioni tecnico scientifiche? I bocciati da Prinzi avrebbero presentato ricorso al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che lo avrebbe accolto perché svolto in maniera non conforme al programma stabilito.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox