Dal momento che un embrione non è altro che un aggregato di cellule che potrebbe solo potenzialmente diventare un bambino al termine di un processo di sviluppo, non si vede perché la donna - nel cui corpo quel grumo di materiale biologico si sviluppa - non dovrebbe avere il diritto di interrompere quel processo. La legge 194 non prevede un ’diritto’ all’aborto, ma sarebbe ora che venisse modificata in tal senso.