Memoria
di un uomo giusto: Giovanni Sarubbi
Ci
ha lasciato improvvisamente pochi giorni fa una bella persona di
grandi ideali: Giovanni Sarubbi. Ma ci rimane di lui il prezioso
patrimonio di lucida analisi politica del tempo presente insieme
a un
nobilissimo esempio di costante solidarietà a fianco degli
ultimi,
dei non privilegiati.
Giovanni non esprimeva visioni
ottimistiche: nei suoi giudizi, spesso molto taglienti, spronava
a
rifiutare la miseria e lo squallore del presente, ma sempre a
costruire un diverso futuro dell’essere umano e della società.
Sapeva essere implacabile come pochi nell’attaccare le forme
moderne di potere corrotto, oppressivo e onnipotente come quello
capitalistico e finanziario. Si poneva sempre, anche con
tenerezza,
dalla parte della liberazione e della difesa della dignità
umana,
opponendosi in modo intransigente ai vari poteri politici o
anche, da
uomo di fede, a quelli religiosi, ai quali non risparmiava le
sue
critiche. Pur convinto comunista, non sopportava l’ideologia che
diventa sopraffazione, annichilimento e annullamento della
persona.
La
sua fede generosa e radicale lo portava a giudicare severamente
i
tradimenti di una Chiesa ammantata di privilegi e dominata dalla
ricerca pervicace di accordi con il potere politico ed
economico, sempre più lontana perciò, dal messaggio evangelico.
Credeva
fortemente nel dialogo e per questo organizzò la bellissima
iniziativa della Giornata del Dialogo islamico-cristiano portata
avanti per tanti anni.
Noi
però vogliamo ricordarlo come amico anche per la sua
instancabile
vicinanza e solidarietà con il Centro di accoglienza di
Vicofaro,
dove collaboriamo con don Massimo Biancalani, che dal 2016 ha
accolto
nelle strutture della chiesa oltre duecento giovani africani
provenienti perlopiù dalla fascia del Sahel. Giovanni lo
sostenne
non solo inviando generosamente aiuti concreti, ma anche con
articoli
lucidissimi, in cui denunciava gli attacchi infami dei razzisti
e
dei fascisti, insieme al silenzio complice e all’indifferenza
feroce delle forze politiche “progressiste” e del mondo
cattolico, uniti nella volontà di cancellare un’esperienza
caratterizzatasi per la sua anomalia e radicalità nel non
chiudere
mai la porta a nessuno. Ricordiamo un’esperienza che ci
accomunò,
quando nell’ultimo Ramadan propose una trasmissione on line per
riflettere insieme sul valore di questa fondamentale ricorrenza
della religione musulmana: vi parteciparono, commossi e
coinvolti,
don Massimo, alcuni dei ragazzi accolti e dei collaboratori.
Siamo
certi che la memoria di Giovanni ci accompagnerà e ci darà forza
di Resistere nel nostro impegno.
Assemblea
permanente antirazzista antifascista/Vicofaro