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Commento di Enzo Salvà

su Un'amministrazione comunale più democratica


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Enzo Salvà Enzo Salvà 29 gennaio 2020 11:48

Sarebbe tanto bello, Lei si riferisce alla “democrazia partecipativa” dal basso, magari limitata a alcuni argomenti di interesse generale. Sarebbe bello ma rischia di essere un concetto vuoto se non è accompagnato dall’impegno politico e culturale della popolazione.

Non so come funzioni nelle città, dove è senz’altro più difficile ma esistono le Circoscrizioni, Consigli di Quartiere o di zona, ma in Comuni piccoli e Cittadine attorno ai 15mila abitanti, Le assicuro che è possibile e praticato: si indicono assemblee prima delle delibere su argomenti importanti, il Sindaco comunica ed invita con semplice volantino sui social e nella buca delle lettere,

Questo sarà certo meno roboante rispetto ad un Documento avente forza giuridica ma è comunque dotato di valenza democratica. Mettere legacci ai rappresentanti eletti che finiscono in balia della pancia del popolo a sua volta spesso in balia di personaggi carismatici non esattamente edificanti, non è una grandissima idea.

La partecipazione civile attiva, invece, sarebbe importantissima ma è assolutamente insufficiente: sui siti dei Comuni, alla voce Amministrazione Trasparente, ci sono le Delibere di Giunta che poi devono essere approvate in Consiglio Comunale, che è una riunione pubblica, ebbene, i cittadini partecipanti sono pochissimi nonostante l’evento sia ampiamente pubblicizzato. (nel mio Comune, 15.000 ab., c’è, per il sesto anno consecutivo, un Consiglio Comunale al mese).

Purtroppo da tanto tempo anche la lotta partitica nazionale si è trasferita all’interno dei Comuni: è estremamente divisiva per pura ricerca dello scontro ed i cittadini stessi si dividono ideologicamente anziché ragionare sul Bene Comune locale.

Propaganda che spesso è giocata sul potere di intervento dell’Amministrazione confidando, a ragione, sul fatto che i Cittadini non sappiano quali sono le Autorità Superiori, -un piccolo esempio sono le strade, quelle Comunali, Provinciali e Nazionali- e la suddivisione dei poteri, delle competenze e responsabilità.

Non è così dappertutto ovviamente, ma se la partecipazione attiva si riduce a “votazioni online”, e rischia di essere così, non si fa altro che scatenare polemiche e strumentalizzazioni.

Nei piccoli Comuni comunque, il volontariato fa la sua parte alla grande. Per sua natura il volontariato di concentra su temi specifici: nella sua collaborazione con l’Amministrazione porta avanti automaticamente una forma di democrazia partecipativa.

Di certo, in tutta Italia, il volontariato, il terzo settore, ha ormai assunto un compito di sostituzione e supplenza dello Stato: non va bene, per niente. Vale in condizioni di emergenza, di miglioramento qualitativo di servizi, ma ormai ha finito per “tappare troppi buchi”.

Un Saluto

Es.


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