Stoppare >
PRIMO
giudice degli atti di un soggetto umano è la sua stessa coscienza. Ammansire o far
tacere la coscienza è impresa titanica e “rischiosa”.
Riprova ne sono talune spiegazioni
fornite su posizioni assunte ed azioni perseguite. Il frutto di una sorta di “filtro
interpretativo” che può arrivare a “codificare” anche i rapporti affettivi.
Come
quando si sente un leader votato per “cambiare” il paese che “prende le
distanze” da comportamenti illeciti e che afferma di non aver mai saputo nulla
degli “errori” commessi in famiglia.
Spiega che allora era “giovane” (e
maggiorenne) e che è stato presente (e impegnato a giornata) solo per “brevi
periodi” (in più anni).
In ballo sono più casi di lavoro in nero e più edifici
(dismessi e inagibili) che erano utilizzati come magazzino/succursale e come
patio per le feste (con piscina).
MOTIVO? Tutti “errori” fatti e “nascosti” per
non perdere la stima della famiglia.
Doverosa postilla.
In fondo siamo in una
zona dove nessuno si meraviglia per casi ricorrenti di omertosa complicità.
Ma proclamarsi,
nel contempo, paladino dell’onestà risuona come uno slogan tipico di un Dossier
Arroganza …