Aboul Fotouh nelle presidenziali del 2012 ottenne il 17.5% dei voti. Che in molti Stati mediorientali ci siano altri regimi forcaioli non è una consolazione né per l’Egitto democratico, né per le popolazioni vessate di nazioni come l’Arabia Saudita che lei giustamente menziona, e neppure per l’Occidente che pratica la politica dello struzzo proseguendo a mercanteggiare con questi Paesi. Ad altri, invece, applica gli embarghi decisi unilateralmente da Washington. Riguardo alla presunta ’liberalità’ dell’Egitto potrà facilmente documentarsi sulle cifre, certamente approssimative ma per difetto, delle migliaia di sparizioni e delle decine di migliaia di detenzioni attuate dall’estate 2013, la fase del golpe bianco della lobby militare di Al Sisi. Per non parlare del trattamento riservato a Giulio Regeni... (ecam)