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La Legge
appena approvata BIOTESTAMENTO necessita di un Decreto attuativo che
stabilisca, in modo chiaro e univoco, che ogni Struttura Sanitaria per essere
abilitata deve disporre di almeno un Reparto in grado di gestire, 24 ore su 24
e con modalità efficaci, un eventuale percorso “di fine vita”, compreso il fatidico
atto di “staccare la spina”.
Ossia.
Uno “sfortunato” paziente (come il suo
Tutore) non deve avere in carico l’onere/dovere di accertarsi, in via preliminare,
che il personale medico, assegnatogli dalla Struttura di ricovero, non decida di
accampare ed avvalersi di una qualche sorta di “obiezione di coscienza”.
Come
il paziente è tenuto a “formalizzare” le sue volontà, parimenti una Struttura
di ricovero che voglia essere abilitata deve disporre di specifici “attestati”
in merito alla piena conformità/rispondenza del personale assegnato.
Nel merito
basti ricordare la tragica vicenda del piccolo e indifeso CHARLIE e l’ossessivo
“vociare” di taluni autorevoli “difensori
della vita” che, pur di non “staccare la spina”, lo avrebbero usato come “cavia”
umana per testare gli effetti di un nuovo protocollo medico, ancora “sperimentale”.
In passaggi tanto sofferti e traumatici non c’è spazio per “Untori” della Parola
che …