Fake, Frag and Less >
Da più parti si sta dichiarando guerra alle notizie false (fake news). Scopo è
ripulire i media e il web dalle cosiddette “bufale”. Un tema che diverrà materia
per l’Educazione digitale degli studenti. Anche se: accertare la fondatezza o
meno di una notizia è soprattutto frutto di buona volontà.
Mentre di subdoli “virus”,
fonte di mala-informazione, ne restano ancora una caterva. Nel merito.
In una
società votata allo scoop chiave vincente è il livello di impatto emotivo legato
ad un’immagine, un’espressione o uno scritto. Le tecniche comunicative, a tal
fine usate, sono riconducibili ad un paio di categorie.
Primo.
SETACCIARE e qualificare
l’accaduto prendendo spunto e dando evidenza a alcuni specifici aspetti (frag
news).
NON quelli che meglio interpreterebbero la realtà fattuale, MA quelli in
grado di suscitare da subito la maggiore curiosità ed attenzione.
A mo’ di esempio.
Nei resoconti di cronaca, al di là dei ruoli svolti, soggetti più “privilegiati”
sono bambini e donne presenti. Di un composito discorso i passaggi “focalizzati”
sono quelli di attacco, critica e, magari, offesa verso qualcuno.
Secondo.
LO STESSO evento può suscitare delle reazioni molto differenti a seconda dei
“termini” (verbali e/o visivi) usati nel rendicontarlo.
Tutti sappiamo che
parole ed immagini hanno una “consistenza” propria, che prescinde dall’entità
oggettiva del fatto esaminato.
CLASSICO è l’uso delle percentuali in quanto
tali. In realtà lo stesso valore (%) cambia parecchio nella sostanza se è da rapportare
a 10, 1000, 100mila, … unità.
Così come quelle “scioccanti” immagini (da
archivio) che corredano gli eventi similari.
In proposito, non è da dimenticare
il gioco del “telefono senza fili” a riprova delle alterazioni, più o meno
volute, che può innescare la riproposizione di messaggi o di frase recepite.
Questa
è la categoria delle notizie “mancate” (less news).
Ergo. COLTIVARE la propria capacità
critica è la miglior difesa contro la incombente Pescitudine …