Scrisse infatti Umberto Eco "Internet permette anche allo scemo del villaggio di sciorinare le sue presunte verità" ma ha omesso di dire che agli scemi si affiancano entusiasticamente anche i cialtroni, gli sfigati, i vaffan.... tutti, i perditempo, ecc.
Anch’io pensavo, anni fa, che la diffusione via rete delle informazioni avrebbe ridotto l’ignoranza ma mi pare di dover constatare che, ahimé, ha sopratutto diffuso la superficialità e l’assenza di quella profondità che sola favorisce la consapevolezza e la credibilità delle proprie idee.
Sino a pochi aanni fa solo il 20% degli italiani leggeva regolarmente un quotidiano; ora la metà di quel 20% scorre velocemente sullo smartphone i soli titoli che corrispondono alle sue opinioni ... e solo un misero residuo 10% si preoccupa di acquisire informazioni da più parti, incluse quelle che non condivide e quindi potrebbero allargare sufficientemente la sua visione.