Quale svolta >
In
Italia gli appalti dei lavori pubblici sono delle “torte a strati” dalle
peculiarità senza eguali e capaci di soddisfare gli appetiti di temprati potenti
“sodalizi” (burocrati, impresari e politici) sempre affamati del denaro
sborsato dalla collettività.
TORTE che all’inizio hanno, per dimensione ed
ingredienti, poco o nulla di particolarmente “appetibile”.
Eppure questo è il
momento di massima contesa tra i potenziali assegnatari. Il perché è presto
detto.
Una volta aggiudicato l’appalto la torta, come per incanto, comincia a
trasformarsi.
Crescono gli strati e si arricchisce di nuovi sapori.
Man mano
che passa il tempo raggiunge un volume e una consistenza in grado di appagare
gli appetiti ed i gusti dei più esigenti.
Arriva ad accontentare anche quelli a
cui restano solo le briciole.
Tradotto in opere pubbliche da realizzare. Il “termine
lavori” non è una priorità e, di pari passo, “lievitano” a dismisura i costi a
carico della collettività.
Ormai da oltre un anno il governo Renzi annuncia l’incipiente
“svolta” in termini di efficienza della PA e lotta agli sprechi.
Intanto la
cronaca giudiziaria continua a raccontare la stessa storia.
Forse una svolta
c’è stata. Non è Tutta colpa di Carosello se anche in politica “piovono”
slogan, spot …