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Commento di

su Gli scomodi successi dei Curdi "sbagliati"


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4 settembre 2014 11:06

(citazione) Ogni singola parola della carta rimanda ai valori di libertà, eguaglianza, laicità e solidarietà di cui l’Occidente afferma di essere portatore e difensore. C’è addirittura un riferimento alle istanze ecologiste, sopraffatte altrove dalle urgenze della crisi economica e un riconoscimento esplicito del principio di integrità territoriale della Siria, nel rispetto delle diverse minoranze. I curdi di Rojava sarebbero dunque gli alleati ideali per un Occidente che volesse affermare i valori in cui dice di credere.

[...]

Ma così non è. I curdi siriani dell’YPG, per i loro stretti legami con il PKK di Öcalan, sono ancora considerati alla stregua di un gruppo terrorista, [...] (/citazione)

Permettetemi di osservare che, a mio parere, il motivo di fondo per cui "così non è" ha poco o nulla a che fare con il fatto che YPG sia considerato un gruppo "terrorista".

Da un lato, infatti, non mi pare che l’Occidente si sia mai fatto alcun problema o scrupolo nell’allearsi, per pura convenienza, con formazioni "terroriste" (al di là che lo siano o meno nei fatti), almeno fintanto che se ne traggano vantaggi, e ovviamente sempre negando e demistificando mediaticamente l’alleanza.

Ma il vero "peccato mortale" dell’YPG, che lo rende agli occhi dell’Occidente infinitamente peggiore e pericoloso di qualsiasi "terrorista", è un altro.

E’ il fatto di avere una ispirazione anarchica ed ecologista (Öcalan è da tempo passato da posizioni marxiste a posizioni anarco-ecologiste vicine alle idee di M. Bookchin) che (come se non bastasse!) nel Rojava è stata applicata alla realtà, realizzando una esperienza di auto-organizzazione ugualitaria non autoritaria e (orrore!) non sessista.

Tutte cose assolutamente intollerabili per l’Occidente, che le considera minacce gravissime di cui avere davvero paura (altro che terroristi!). Ciò che l’Occidente liberista-capitalista della finanza globalizzata teme davvero, e più di qualsiasi altra cosa, è la possibilità che le persone vengano anche solo a contatto con l’idea che possono esistere forme diverse di organizzazione e di rapporti sociali.

E alla diffusione di queste idee non si vuole lasciare alcuno spazio (basti pensare alla reazione davanti al G8 a Genova, o all’importanza enorme che viene data alla pervasività della sorveglianza e del controllo, come mostrato dall’affaire Snowden).

Figuriamoci poi se dalle idee si passa all pratica, come nel Rojava!

Ecco perché l’Occidente mai vorrà "allearsi" con PKK e YPG. Ed ecco anche perché, non appena le circostanze lo permetteranno, l’Occidente farà di tutto per distruggere PKK e YPG.


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