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Commento di

su Se Grillo vince scassa tutto. E se perde?


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25 maggio 2014 11:11

Salve Persio,

mi fa piacere discutere con lei perché, a differenza di altri, è preciso nei suoi concetti. Cercherò di essere conciso, lei capirà.

A proposito di Bersani, ritengo che lei non racconti la storia per intero. Cito principalmente due punti:

1) Bersani diceva "mai con il PDL". Mentre così diceva, già sapeva che il M5S non era disposto a fare alleanze. Inoltre, dava del fascista a Grillo (insulto che, per uno del PD, dovrebbe essere grave).

Allora io chiedo: se Bersani non pensava di allearsi con il PDL, con chi pensava di farlo? Con il M5S che non voleva alleanze e che egli stesso tacciava di fascismo?

2) A parte un po’ di parole, e un programma in otto punti scritto in tutta fretta sulla carta da formaggio, io non ricordo aperture reali vero il M5S. In occasione dell’elezione del presidente della repubblica, c’era stata invece un’apertura del M5S: "Vota Rodotà, poi il governo lo facciamo". Rodotà è di sinistra, una brava persona, neanche grillino, e c’era la gente in piazza (del PD!) che gridava Rodotà.

Fino a quel momento, ero grillino con un margine di rispetto per il PD, quello che cita lei, che non si dovrebbe accusare in toto perché composto di persone e correnti diverse. Da quel momento, ho cambiato radicalmente idea. E ne ho avuto conferme in seguito, per esempio in occasione della mozione Giachetti, dove Giachetti ed M5S hanno hanno votato sì, e tutto il resto del PD ha votato no. Dopo la vittoria del no, i piddini si rivolgevano ai grillini dicendo cose del tipo "avete visto chi è più forte?". Tra l’altro il buon Giachetti l’ho sentito un po’ di tempo fa, su RadioUno, lodare l’Italicum. Finalmente non ha più bisogno di fare lo sciopero della fame, perché l’Italicum è proprio quello che lui auspicava. E credo che il PD sia il partito giusto per lui. Mi perdoni il sarcasmo.

Non sono solito fare di tutta un’erba un fascio. Eppure, da più di un anno vedo come si comporta il PD. Da tutte le correnti, da tutte le brave persone che ci sono dentro al PD esce una somma unica: sporca. D’altra parte la sigla "PD" indicherà pur qualcosa. O bisogna dire "PD" quando si mette una croce su una scheda, ma non dire "PD" quando si tratta di valutarne l’operato? Specialmente quando non ci sono le preferenze?

Lei dice che è malsana la mia idea di dare un giudizio sul PD o, in generale, di qualsiasi consorzio umano. Mi sembra invece che quando più persone confluiscono in un consorzio, questa nuova entità debba assumere un carattere suo - altrimenti non esiste. Se esiste, sarà sicuramente, in qualche gradazione, bella-brutta, efficace-inutile, sporca-pulita. E noti che "sporco" definisce esattamente un qualcosa d’inquinato, non di trasformato: come credo che sia il PD. La prego, Persio, non faccia voli pindarici. Qualsiasi cosa che abbia un nome ce l’ha per racchiudere una serie di proprietà, e qualsiasi cosa che abbia un nome è oggetto di lodi e critiche. Il nome serve a quello.

Veniamo alle alleanze. Lei giustamente dice che la politica è l’arte del compromesso. Sono d’accordo, anche se presumibilmente a me il compromesso piace meno che a lei. Ma compromesso e alleanza non sono la stessa cosa. Intendo dire: io voto per esempio PD, perché sono di sinistra. Sono per la redistribuzione della ricchezza, per la difesa dei lavoratori, per la solidarietà. Mi sta bene ottenere risultati solo parziali, a causa di compromessi. Non mi sta più bene ottenere il contrario, a causa di un’alleanza. Le ricordo che il PD, a causa delle alleanze, ha sostenuto: la riforma delle pensioni in senso liberale, lo scudo fiscale, l’abolizione dell’IMU, regali alle banche e ai gestori delle slot machine, una legge elettorale peggiore di quella precedente, abbassamento delle pene per il voto di scambio, e altre cose che non sto a elencare. Come si può sentire un elettore di sinistra? Io continuo a essere di sinistra, ma opposto al PD.

Ho due idee sulle alleanze: che costituiscano un tradimento del mandato elettorale, e che siano più utili a trasformare la democrazia in oligarchia che l’ingovernabilità in governo onesto.

L’idea di non fare alleanze non è eversiva. Il Parlamento si chiama così perché è il luogo dove si PARLA, arrivando magari a compromessi su singoli temi, non il luogo dove si fanno alleanze e mercimonio di ideali. Il M5S ha sempre detto che avrebbe appoggiato singoli temi condivisibili, e coerentemente l’ha fatto. Il PD, dopo aver detto - per ANNI - che il Porcellum andava abrogato, non l’ha fatto quando ne aveva l’occasione, facile facile, senza alcuna conseguenza pratica. A questo portano le alleanze: a compiacere l’alleato oltre il limite tollerabile. Se noi non fossimo in Italia, le darei un pizzico di ragione in più: tendenzialmente i tedeschi o gli americani sono più responsabili; ma dopo quello che abbiamo visto (entrambi) in Italia, proprio non ce la faccio.

Infine, il M5S non nega legittimità politica a nessuno. Non faccia confusione. Negare legittimità politica significa bocciare un’idea (politica o sociale) a priori e vietare di esprimerla: per esempio in Italia è negata la legittimità politica al partito fascista. In Belgio il partito dei pedofili ha visto, dopo accese discussioni, riconoscere la sua legittimità politica. Ciò è corretto, anche se a me non piacciono i pedofili. Basta non votarli! E basta che, come TUTTI, anche i pedofili rispettino la legge. Dopodiché, possono propugnare quello che preferiscono. Questa è democrazia.

Quello che lei definisce "negazione della legittimità politica" io la chiamo etica: noi diciamo che i condannati devono stare in carcere, non in parlamento. Noi diciamo che se un politico asserisce "Berlusconi game over", poi non si deve chiudere col Berlusca in una stanza per concordarci le riforme. E poi, come se non bastasse la menzogna: il Berlusca è un deliquente, piduista e mentitore, e pure sospettato di avere contatti con la mafia. Il Berlusca non è persona adatta a governare (infatti è interdetto), e chi fa accordi con lui è disonesto e sporco. Non parliamo di Renzi Letta Bersani - sono pedine (se non le piace "pedine" dico "funzionari") del PD. Il PD dovrebbe avere meccanismi decisionali interni democratici (molto sbandierati e visti poco all’opera), a quanto pare buoni solo per accusare di padronalità gli avversari politici.

Infine, difendo il concetto di purezza. Non è necessario spingersi troppo oltre con la filosofia, il tema è alquanto pratico. Posso perdonare l’impurezza a un artista, al meccanico della mia automobile, a una persona qualunque, ma non a quelle persone che hanno l’incarico di rappresentare le mie istanze nel parlamento. Perché il meccanico faccio in fretta a cambiarlo, e anche l’avvocato o il medico. Il politico no: me lo tengo per anni e influisce sulla mia vita, anche sul piano dei principi morali e sociali.

Trovo estremo e pretestuoso parlare del concetto di purezza elencando i misfatti pensati e compiuti in nome della purezza (DISTORTA, negli esempi che lei cita). Seguendo il suo ragionamento, l’amore, il denaro, la religione, la tecnologia, QUALSIASI cosa può essere dimostrata negativa. Andiamo, su!

Devo dire, a proposito di legittimità politica, che mi pare che sia lei, Persio, a mettere in dubbio la legittimità politica del Movimento 5 Stelle. Negando alla radice la libertà di espressione politica, quando sostiene che non fare alleanze è eversivo, che i discorsi sulla purezza sono eversivi e pericolosi.

Cordiali saluti,

Gottardo


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