Inchiappettum >
La nuova legge elettorale
Italicum è trattata da politici ed esperti come se fosse una sorta di torneo calcistico.
Fatti i dovuti distinguo lessicali.
Con dovizia d’argomenti si discute su
quanti sono i posti da titolare da riservare (4-5%) a degli “oriundi”. Si
disserta con calore su quali risultati positivi (37-40%), ottenuti nel 1° turno, possano
già aggiudicare il “premio” (15%) destinato al vincitore.
Dato per “acquisito”
è che, in ogni caso, sarà la finale (ballottaggio) a decretare la “giusta” vittoria. Proprio questo sembra logico ed esauriente anche per i sedicenti cultori e difensori dei
valori “democratici”.
Da annotare.
Nel caso dei tornei calcistici in gioco c’è
un trofeo da aggiudicare periodicamente.
Al contrario, nell’elezioni politiche è
in ballo la composizione definitiva della “rappresentanza” popolare ed il
mandato a governare il paese per l’intera legislatura.
Ancora.
Di norma ad una
finale calcistica gli stadi sono stracolmi di tifoserie.
Viceversa lo scenario
politico italiano non è certo “bipolare” ed ancor meno “bipartitico”.
Al
ballottaggio può pesare (e non poco) l’incremento dei “delusi” che si
astengono. Molti altri elettori si troveranno “costretti” ad optare per il
“meno peggio”.
Ergo.
Nulla esclude che una formazione politica, con solo il 25%
dei voti, al ballottaggio possa ottenere la maggioranza assoluta dei seggi dell’unica
Camera eletta.
Governerà così per ben 5 anni il paese “godendo” della massima
autonomia decisionale.
Se non si introducono specifici limiti e contrappesi
l’Italicum assomiglia più ad un “Inchiappettum” dalle malaugurate conseguenze.
Trattare di legge elettorale non è materia da trascrivere in un Dossier
Arroganza …