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Commento di

su La riforma costituzionale: come, cosa e perché (e perché no?)


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5 aprile 2014 19:50

Inchiappettum >

La nuova legge elettorale Italicum è trattata da politici ed esperti come se fosse una sorta di torneo calcistico. Fatti i dovuti distinguo lessicali.
Con dovizia d’argomenti si discute su quanti sono i posti da titolare da riservare (4-5%) a degli “oriundi”. Si disserta con calore su quali risultati positivi (37-40%), ottenuti nel 1° turno, possano già aggiudicare il “premio” (15%) destinato al vincitore.
Dato per “acquisito” è che, in ogni caso, sarà la finale (ballottaggio) a decretare la “giusta” vittoria. Proprio questo sembra logico ed esauriente anche per i sedicenti cultori e difensori dei valori “democratici”.

Da annotare.
Nel caso dei tornei calcistici in gioco c’è un trofeo da aggiudicare periodicamente.
Al contrario, nell’elezioni politiche è in ballo la composizione definitiva della “rappresentanza” popolare ed il mandato a governare il paese per l’intera legislatura.
Ancora.
Di norma ad una finale calcistica gli stadi sono stracolmi di tifoserie.
Viceversa lo scenario politico italiano non è certo “bipolare” ed ancor meno “bipartitico”.
Al ballottaggio può pesare (e non poco) l’incremento dei “delusi” che si astengono. Molti altri elettori si troveranno “costretti” ad optare per il “meno peggio”.
Ergo.
Nulla esclude che una formazione politica, con solo il 25% dei voti, al ballottaggio possa ottenere la maggioranza assoluta dei seggi dell’unica Camera eletta.
Governerà così per ben 5 anni il paese “godendo” della massima autonomia decisionale.

Se non si introducono specifici limiti e contrappesi l’Italicum assomiglia più ad un “Inchiappettum” dalle malaugurate conseguenze.
Trattare di legge elettorale non è materia da trascrivere in un Dossier Arroganza


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