Il maggioritario ha portato solo ad uno sbilanciamento dei poteri, per come costruito: chi ha la maggioranza fa quello che vuole, se la ha. Il ruolo dell’opposizione è inutile perché non ha i numeri per contrastare l’attività della maggioranza. Anche se magari rappresenta il 49% degli italiani aventi il diritto al voto. Che senso ha l’opposizione se non ha la forza numerica per opporsi? Tanto vale mandare in parlamento la sola maggioranza e basta, si risparmiano soldi. Così non c’è equilibrio tra istanze dei cittadini, specie se gli eletti sono convinti di rappresentare solo i propri elettori e non i cittadini tutti. Le istanze "minoritarie" vengono semplicemente tacitate e si va avanti ad eccessi e contrapposizioni estreme, invece che a mediazioni per il bene del paese.
Il tutto diventa grottesco se si considera l’alto astensionismo italiano. Per cui una coalizione che raggiunge max il 20% dei voti degli aventi diritto governa come se rappresentasse davvero la maggioranza del paese.
Il maggioritario è frutto di un imbroglio e di una stagione politica odiata all’epoca. Era stato proposto come la soluzione al teatrino dei partiti, i penta-quadri-qualcosa... quella roba per cui chi entrava in parlamento si doveva associare per spartirsi la torta. Oggi la torta non si spartisce più, se la mangia tutta la maggioranza. Senza alcun freno, senza alcun contrappeso. Questa è l’unica differenza rispetto al passato.
Se gli uomini non sono onesti non c’è legge che tenga e imponga senso civico. E purtroppo i politici italiani rappresentano in pieno il loro elettorato, perché in quanto a senso civico l’italiano medio è abbastanza carente.
Senza contare che il maggioritario italiano è nato storpio, perché non esiste vincolo di mandato per gli eletti (come è giusto che sia in un sistema in cui l’elettore può scegliere il proprio candidato) perché si presuppone un rapporto fiduciario con l’elettorato. E quindi, come previsto dalla costituzione, non esistono ribaltoni o altre fòle: il governo non viene eletto dal popolo come si racconta, ma nominato dal presidente della repubblica sentite le rappresentanze dei gruppi parlamentari.
Questo è quello che dice la costituzione. La legge elettorale non parla di candidati presidenti del consiglio ma di semplici capi coalizione. In altre parole votare per il PDL non significa autorizzare Berlusconi a diventare premier. Analogamente, votare PD non significa che dovrà governare Bersani.
In base a quanto previsto dalla costituzione, niente vieta che parlamentari del PD e del PDL, una volta insediati, decidano di comune accordo di appoggiare un governo presieduto da Fiorella Mannoia, ove ella si dichiari disponibile (per fare un nome a casaccio). Questo è quello che dice la costituzione.
Chi parla di governo eletto dal popolo, che ha mandato elettorale, dice stupidaggini. In Italia si vota per senatori e deputati, non per il presidente del consiglio. E senatori e deputati, allo stato di diritto, hanno massima libertà di coscienza. Altro che maggioritario.