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Commento di Fabio Della Pergola

su Il Tribunale dell'Inquisizione all'Unità


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 16 ottobre 2013 11:20

Ringrazio Campedelli per il suo contributo che mi offre l’occasione per aggiungere qualcosa su cui avevo sorvolato nell’articolo, già troppo lungo.

La questione che lei mette in evidenza è chiarissima: l’attuale campagna dell’UAAR non è in "negativo" (Dio non esiste) ma in "positivo" (Io, ateo, sto bene anche senza dio). Nel primo caso avrebbe potuto sussistere (a essere molto generosi) una possibile “ferita” alla sensibilità dei credenti. Nel secondo caso è manifestamente evidente che nessuno può sentirsi offeso se uno asserisce di "stare bene senza il trascendente". Chiunque può dire "io bene non ci sto...quindi mi rivolgo a dio": affari suoi e amici come prima. Quindi sia Tosi che il deputato PD (sic) che Claudio Sardo, di cui parlo, usano in maniera strumentale e politicamente finalizzata degli argomenti assolutamente insussistenti. Da respingere con determinazione perché platealmente liberticidi.

Vorrei però aggiungere che assoggettare l’essere umano al nulla – il dio creatore non esistente in sé (fuori le prove !), ma così definito da altri esseri umani – non può essere considerata azione senza conseguenze: pensiero che è stato magistralmente espresso dal manifesto UAAR. Solo cancellando l’incombente D maiuscola può emergere l’io umano che veniva reso inesistente all’interno del termine ‘dio’. Affermare “Dio c’è” non è quindi operazione a valore zero, neutra, ma una specifica attività di annullamento dell’io. Che può portare, credo che molti psichiatri possano confermarlo, a patologie psichiche anche gravi.

Quindi se dire “Dio non esiste” è ritenuto offensivo, dire “Dio c’è” dovrebbe essere considerato una vera e propria aggressione deleteria alla psiche umana. Per la quale chiedere i danni. Magari a Flavio Tosi.

Saluti


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