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Commento di Fabio Della Pergola

su Siria, Iran, Stati Uniti: prospettive di disgelo


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 7 ottobre 2013 09:19

Mancano dati per fare gli “scienziati”.

1) Quanto territorio - interno alla linea verde - è effettivamente occupato dalla colonizzazione ? Quanto ’scambio di territorio’ è stato ritenuto necessario ad esempio dai negoziatori degli accordi informali di Ginevra ? L’1 %, il 2%, il 5 ? Mi sembra di ricordare che questa fosse, più o meno, la parte di territorio “palestinese” soggetta a scambio con altrettanto territorio israeliano nel caso di un accordo definitivo (le virgolette sono necessarie perché i confini del ’67 non sono mai stati confini, ma solo una linea di armistizio del conflitto del ’48 che i paesi arabi hanno scatenato, non riconoscendo così i confini stabiliti dalla delibera dell’ONU; quindi definire “palestinesi” i territori interni alla linea verde è discutibile mancando un accordo sui confini stessi: chi ha stabilito che quella specifica colonia, ad esempio, sia su territorio palestinese se non si sa dove inizia il territorio palestinese ?)

2) Inoltre: pulizia etnica significa che corrispondentemente all’incremento dei colonizzanti si evidenzi un decremento della popolazione indigena, spinta ad andarsene. Magari lento, ma costante. Di quanto è diminuita la popolazione palestinese nella West Bank dal 1973 ad oggi ? Naturalmente sappiamo tutti che molti sono rifugiati all’estero, ma non le sto chiedendo quanti sarebbero oggi i palestinesi se non ci fossero state le guerre del ’48, ’67 e ’73 (che peraltro Israele ha subìto), ma di quanto è effettivamente diminuita la popolazione presente dopo quelle guerre, in termini assoluti ?
A me risulta che uno dei motivi ‘forti’ dell’opposizione israeliana all’occupazione della WB stia proprio nell’aumento demografico arabo, maggiore di quello ebraico.

Di fatto la popolazione palestinese è aumentata di sette volte dal ’48 ad oggi. Da 1.4 milioni nel 1948 a 10,5 milioni, di cui almeno la metà vive tuttora in WB e Gaza (oltre ad un milione abbondante che vive in Israele). Come si concilia quindi l’aumento vistoso di popolazione con l’idea di ‘pulizia etnica’? Si direbbe che, al contrario, sia evidente un aumento di popolazione in parallelo con l’aumento di coloni.  In altri termini che l’aumento di coloni non impedisca affatto l’aumento di popolazione araba. Quindi ? Come la mettiamo con la ‘pulizia etnica’ ?

Quindi se ’pulizia etnica’ è una definizione non sostenibile dai numeri, quali sono le opzioni che restano in piedi se non le due ’classiche’ di stato binazionale o due stati separati ? E qui torna il ’dibattito’, dal momento che i ’fatti’ presentano delle incongruenze. Chi vuole lo stato binazionale e chi, davvero, l’opzione a due stati ?

3) Tanto per chiarire ed evitare malintesi; personalmente sono apertamente favorevole agli accordi di Ginevra.

Fine (dal momento che commento non è lo stesso che dibattito).


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