Fermo restante che non hai posto quesiti, a meno che tu non sia l’autore dell’articolo e sarebbe il caso di specificarlo, altrimenti chi ti legge non capisce...
C’è una differenza tra un ingegnere e un magistrato, ed è una differenza che tutti fanno finta di ignorare.
L’ingegnere può rifiutare un incarico, il magistrato no.
L’ingegnere può scegliere di effettuare un’opera, sul tavolo del magistrato il fascicolo ci arriva in base a criteri che sfuggono dalla sua volontà, in quanto assegnato in base al carico di lavoro per via informatica (software che non è controllato dal magistrato) e per materia.
L’azione penale in Italia è obbligatoria, la costruzione di un ponte non lo è.
I magistrati quando si ritrovano un caso davanti DEVONO scegliere, non è che possono scaricare il barile su qualcun altro, se non per i casi previsti dalla legge. Dovendo scegliere, può succedere che commettano errori, ma non si parla certo di determinati casi di cronaca, di personaggi così potenti e influenti che creano casi mediatici dal niente. Forse vale più per il ladro di polli, che magari subisce una condanna abusiva e non ha neanche i mezzi per capirlo, perché tanto all’avvocato interessa solo essere pagato, non fare gli interessi del suo cliente.
Te la faccio io una domanda, e te la faccio volutamente su un caso per me scomodo, cioè quello di Tortora che si è rivelato fallace: se un magistrato si sente accusare da un pentito ritenuto affidabile una persona, deve far finta di non aver sentito o verificare? Poi può capitare l’errore giudiziario, e nessuno lo nega, ma il magistrato DEVE indagare. Il senso dell’obbligatorietà dell’azione penale è proprio questo. Triste è lo stato in cui i magistrati fanno finta di niente quando si tratta di persone famose, gli insospettabili/intoccabili in uno stato di diritto NON devono esistere. La legge è uguale per tutti e tutti sono suscettibili di controlli, se emergono elementi contro.