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Commento di

su Le dimissioni di Ratzinger: l'Impero vacilla


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14 febbraio 2013 19:51

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Il Cardinale Ratzinger ha seguito, da osservatore privilegiato, gli ultimi anni del Pontificato di Papa Wojtyla.

Lo ha visto accudire con ogni cura e “sollevare” dagli impegni più gravosi relativi alla gestione degli affari curiali. Per conto del Papa ha visto agire soggetti, vicini e autorevoli, che hanno così “integrato” il Suo ruolo di “guida”.
Un ruolo che, nel caso specifico, non può essere mai distinto dalla funzione “unificante” del Papa.
Pena l’emersione di “individualismi e rivalità” che possono alimentare perfino delle “laceranti” divisioni.
Benedetto XVI°, con il decadere del vigore fisico e della forza d’animo, ha visto tutto questo profilarsi nel Suo futuro.

Per chi crede.
Il Figlio di Dio ha scelto di “non scendere dalla Croce” perché voleva farsi carico, fino in fondo, del travaglio dell’umana caducità.
Un Papa, che è solo uomo, non è tenuto a “farsi” eroico testimone delle sofferenze umane.
La prima ed inderogabile responsabilità del Papa è quella di preservare, sempre, la “integrità” e la continuità del ministero Petrino.

Da questa ferrea convinzione la decisione (diritto-dovere) del teologo Ratzinger di “rinunciare” a tanta Carica.
La Sua “fragilità” di essere umano non ha offuscato la Sua capacità di scegliere “per il bene della Chiesa”.
Una scelta, grave e difficile, che reca l’impronta di una Fede, senza miracoli


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