La legge italiana:
Articolo 403
(Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone)
Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante
vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a
euro 5.000. Si applica la multa da euro 2.000 a euro 6.000 a chi offende
una confessione religiosa, mediante vilipendio di un ministro del culto.[2]
Articolo 404:
(Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento
di cose)
Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al
pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con
espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano
consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del
culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose,
compiute in luogo privato da un ministro del culto, e’ punito con la
multa da euro 1.000 a euro 5.000.
Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde,
deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di
culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente
all’esercizio del culto e’ punito con la reclusione fino a due anni».[2]
Articolo 405:
(Turbamento di funzioni religiose del culto di una confessione religiosa)
Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche
religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano
con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo
destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è
punito con la reclusione fino a due anni.
Se concorrono fatti di violenza alle persone o di minaccia, si applica
la reclusione da uno a tre anni.[2]
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Secondo l’articolo 405 le pussy riot si sarebbero beccate due anni se avessero fatto quel che hanno fatto durante una messa in Italia.