PS > Dal 1960 al 1995 (35 anni) il polo siderurgico si chiamava Italsider.
Decidere di fermare la produzione, anche per poco tempo, sarebbe “insensato”.
Così come asserire che “qualsiasi” modalità d’uso di impianti/attrezzature darebbe luogo ad un ulteriore “pericoloso” inquinamento.
Conclusioni “sconcertanti” sotto il profilo tecnologico visto il gran numero di analoghi siti oggi regolarmente in esercizio.
C’è di più. Da un lato si rischierebbe di “decretare” la progressiva chiusura dell’attività e, con essa, il rinvio “sine die” delle opere di risanamento ambientale.
Dall’altro, progettare la riconversione industriale dell’intera area sarebbe un’opera ciclopica dagli esiti pressoché “indefiniti”.
Molto pesante ed immediato sarebbe, viceversa, il costo socio-economico delle ricadute negative sulla città. Nel paese del Barbiere ed il Lupo il bisogno di sicurezza è “motore” di scelte davvero singolari …