Concordo con quello che dice Paolo qui sopra. Una volta trovato il colpevole il delitto si spiega o si deve spiegare in tutti i suoi risvolti. Ma fino a che il colpevole non si trova è logico, legittimo e comprensibile che ognuno avanzi le sue ipotesi, specie in un paese dai mille misteri irrisolti.
In questo caso resta incomprensibile, anche a detta degli inquirenti, il movente. E senza movente, anche se "strano" ma plausibile (vedi Breivik), le indagini giustamente non sono chiuse.
Per finire: anche la strage di un pazzo isolato può essere "di stato" se quel pazzo ha agito seguendo una spinta "culturale" diffusa ad arte. Esempio: se l’assalto al campo rom di Torino dopo il falso stupro di una ragazzina avesse provocato morti, giuridicamente la colpa sarebbe stata degli assassini materiali, ma sarebbe stato giusto addebitare la strage a chi sull’isterismo di massa contro i diversi ci ha costruito le sue fortune politiche (leggi Lega in quel momento al governo, cioè alla direzione dello Stato). Quindi sarebbe stata una "strage di stato".