Mi sembra un’analisi molto debole e acritica.
Leggo: “L’Istat
… grazie ai verbali delle forze dell’ordine riesce a risalire anche alla condizione professionale o al movente
”
Manca del tutto un’analisi dell’affidabilità di
quei “verbali”.
In caso di
omicidio segue un’inchiesta e almeno un processo giudiziario. In caso di
suicidio invece un qualche funzionario di polizia scrive o non scrive un movente, non
c’e’ alcun dibattito su quella scelta, che non è impugnabile da nessuno, morto
suicidato compreso.
Con quali
elementi e con quali criteri quel funzionario ha “sentenziato” su quel
suicidio?
Un altro
funzionario, in quello stesso caso, avrebbe indicato lo stesso movente?
Non ne sappiamo
niente e, dopo aver letto quest’articolo, ancora meno di niente.