Buongiorno. Incollo qui un commento giá lasciato altrove, nella speranza di avere risposte migliori.
Sono stato iscritto all’Albo dei pubblicisti il 21
novembre 2011, dopo due anni in cui ho scritto una quarantina di
articoli, retribuiti (una miseria) nel rispetto delle regole. Avrei
delle considerazioni da fare, e delle domande che necessitano di una
risposta:
1) Si sa che l’Ordine dei giornalisti é una mera lobby:
esservi iscritti un mero palliativo, che a nulla conduce se non a
sborsare tasse tanto utili quanto modeste. Non esiste da nessuna parte
del mondo: perché non abolire entrambi gli ordini? E io che sono iscritto da novembre, ho commesso un errore madornale?, era meglio se rimanevo non iscritto?, é preferibile che non versi l’iscrizione 2012 cosí da tornare a essere mero freelance?
2) A seguito
del punto 2: finiamola con la storia della formazione professionale.
Giornalista é colui che sa scrivere. Dote innata. Non si impara, al
massimo si affina. I giornali sarebbero indotti a una ricerca
qualitativa, non piú basata sull’iscrizione o meno all’Albo.
3)
Cosa dovremo fare noi iscritti? Mi pare ingiusto equiparare le sorti dei
pubblicisti giá consumati a quelle dei pubblicisti appena iscritti; sia
chiaro, per entrambe le parti: l’esperto (che scrive e paga tasse da
anni) non puó essere trattato come un novello tesserato, ma d’altra
parte i neo-tesserati come me non possono essere puniti per colpe che
non hanno.
4) Tra le (rare) doti inficiate dall’iscrizione
all’Albo dei pubblicisti, c’é la possibilitá di dirigere una propria
testata: d’ora in poi non si potrá fare neanche quello?, bisognerá
necessariamente chinare la testa, a elemosinare qualche editoruncolo
intriso di secondi fini e bassezze?
5) Tutti i grandi giornalisti
pubblicisti (spesso i piú bravi) dovrebbero fare l’esame per dimostrare
di essere all’altezza della loro professione? E che ne sarebbe, del
giornalismo italiano, se gli editori non avessero piú la possibilitá di
schiavizzare le migliaia di pubblicisti sul cui operato umiliante e
sottopagato esso stesso si basa?
6) Ho appena pagato 300 euro tra
bolli e iscrizione all’Ordine. Ne pagheró altri per l’iscrizione alla
Previdenza, e altri 360 se dichiareró un reddito superiore agli 0,00
euro. Questo é inaccettabile, e mi sorprende non sia perseguibile dalle
nostre leggi. Io li avrei pagati a vuoto, quindi?
7) Ultima cosa:
non credete, a questo punto, che la cosa migliore sarebbe che nessun
pubblicista facesse l’esame di Stato per divenire professionista? Cosí
facendo non avrebbero battaglia vinta. Ricordiamoci che NON E’
NECESSARIO ESSERE ISCRITTI AD ALCUN ALBO, per scrivere su di un
giornale. Se Travaglio volesse pubblicare miei pezzi sul Fatto, potrebbe
farlo, e io verrei anche retribuito come Freelance. Freelance NON E’
essere giornalisti pubblicisti. A questo punto, preferisco essere solo
freelance e non pagare piú nulla. O no? Aiutatemi a capire. Grazie