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Commento di alessandro tantussi

su Tra Keynes e non sequitur


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alessandro tantussi alessandro tantussi 10 novembre 2010 08:11

La teoria del moltiplicatore della spesa pubblica (Keines) si è dimostrata fallace in determinate situazioni ed efficace in altre. Gli studiosi dibattono ancora sul NEW DEAL e se abbia avuto nella ripresa economica dopo la "grande depressione" dl ’29. I governanti degli gli stati soialisti si illusero di metter tutto a posto pianificando l’economia per filo e per segno con interventi centrali e pianificazioni decennali, fecero più danni della grandine. Non sappiamo se le politiche più rigorose (monetaristi e Milton) siano più efficaci, tengono in linea i bilanci ma forse non stimolano lo sviluppo. Sembra comunque accertato che una eccessiva tassazione deprime l’economia perché trasferisce risorse da un settore potenzialmente produttivo (mercato) ad un settore potenzialmente inefficinte (stato). Continuo ad essere del parere che pensare di "controllare" il ciclo con la politica economico-finanziara sia un errore. La politica deve limitare più possibile gli intervnti distorsivi. Ovviamente lo stato deve avere come scopo la rimozione dei vincoli che impediscono l’uguaglianza tra i cittadini e favoriscono un miglioramento della qualità della vita di tutti, in particolare, ovviamente, di quelli più bisognosi senza per altro cadere nell’assistenzialismo e favorendo il merito, in modo da ridurre le differenze sociali. Per il resto credo che meno lo stato interviene e meno danni produce. Non solo:sono convinto che quando produce danni questi vengono sopportati proprio dalle classi più deboli, anche quando le politiche messe in atto parevano essere finalizzate alla difesa dei più deboli. 
SICURAMENTE SBAGLIERò MA A SCANSO EQUIVOCI RIPETO E SOTTOLINEO CHE PENSO DI DIRLO NELL’INTERESSE DI CHI NE HA PIù BISOGNO. 


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