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Commento di alfia

su Lettera aperta al ministro Brunetta di una impiegata INPDAP di Catania


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alfia 19 settembre 2008 22:58
Ciao Paolo, la lettera è stata scritta da una collega di una mia amica, la quale me l’ha gentilmente recapitata. Mi ha molto coinvolto, così ho pensato di pubblicarla.
Io lavoro in uno studio tecnico, ovvero nel privato, anzi ti dirò di più, in piccolissimo privato, il che significa essere fuori casa tutto il giorno e frequentare gli uffici pubblici, dove si trovano gli impiegati onesti e quelli fannulloni. L’errore di Brunetta, secondo me, è quello di aver fatto di tutta l’erba un fascio, cosa che credo non aiuta affatto questa società; inoltre trovo estremamente ingiusta la decurtazione di parte dello stipendio nel caso di malattia a prescindere se si tratta di malattia vera o simulata. Stiamo tornando indietro di decenni nel campo dei diritti dei lavoratori. Mio fratello, che si chiama Paolo come te, lavora in un’amministrazione comunale e ti assicuro che è uno che ha il dovere nel sangue, ora ogni volta che lo sento mi dice che si sta brunettizzando, che sta facendo di tutto per diventare un vero fannullone pubblico degno di Brunetta. Sono sicura che non ci riuscirà perché non è nel suo carattere, ma è indubbio che il suo morale è a terra, con una famiglia sulle spalle ed il solo suo stipendio per andare avanti, ora non può neanche permettersi di avere l’influenza.
Ovviamente sparare a zero su tutti, senza distinguo, è molto meno costoso che fare controlli mirati a distinguere i fannulloni dai lavoratori onesti, due categorie che sono presenti ovunque, sia nel pubblico che nel privato.

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