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Commento di Giuseppe

su Stato, un falso valore


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Giuseppe 4 novembre 2009 18:19

Carissimo (... nel senso di costosissimo...per l’introspezione!) Nereo,
ma l’«io sono» non è l’inconoscibile perchè se lo fosse non sarebbe più «io sono»?
Inserito in questa tesi non mi convince, fino a prova contraria.
Per il resto, nulla da eccepire.
Una sola annotazione.
Se l’«io sono» esiste e una delle sue manifestazioni è resa possibile anche attraverso la «grammatica» che ciascuno di noi dispone allora l’uso razionale di questa grammatica consente di attingere al pensiero innato.
Pertanto, l’immagine di Cesare, del "dai a Cesare..." è anche la memoria di una identità universalmente riconoscibile.
E’ il riconoscimento di questa identità che consente poi a Gesù di dar corso alla relativa, e nota, affermazione.
La situazione inversa è logicamente insostenibile.
Perchè?
Perchè come fai a riconoscere ciò che è di Dio per negarlo a Cesare?
Qual’è l’immagine impressa su un qualche oggetto che ti consente di affermare che questo è di Dio?
Non è forse solo l’uomo creato a Sua immagine e somiglianza?
L’Arimane, in questo contesto, è l’alternativa dialetica anche dello Spirito.
Tutto ciò che posso costruire logicamente con metafora e simbolismi sono realtà che solo la logica può contenere e mettere insieme tenedole distinte dal semplice oggetto.
Così lo è anche per il denaro.
Il denaro è prima di tutto una entità logica.
Poi, ma molto poi, passa dalla logica alla storia, e all’epicheia.
Ti abbraccia Giuseppe
.



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