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Commento di Doriana Goracci

su Gradisca si è sposata e forse è anche morta


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Doriana Goracci Doriana Goracci 14 ottobre 2009 07:12

Per Bebok
"Io abito a Gradisca e non mi sembra che al CIE questa gente venga trattata poi così male come da lei descritto. .. Queste persone entrano illegalmente nel nostro paese senza documenti e senza permessi. Trovo sia corretto identificarle ed eventualmente provvedere alla loro espulsione se non sono in regola. In fondo le leggi sono uguali per tutti. Perchè per loro dovrebbero essere differenti?"

Conosco il suo modo di vivere tranquillamente e pacificamente, abito come detto in un paese popolato come il suo, dove è straniero chi non ci è nato e si azzarda a mettere il naso nella gestione amministrativa della cosa pubblica e in chi la gestisce e a chi frutta, e il silenzio omertoso su certi luoghi da "mettere in sicurezza", come a Capranica, dove neanche è stato fatta la messa in sicurezza della cava ancora piena di rifiuti tossici provenienti dal ridente territorio italiano del centro nord, devastante, e da anni ma si fà la Raccolta Differenziata.
 Sarò il 17 ottobre , sabato prossimo, a Roma, per la Manifestazione contro ogni Razzismo, nazionale, in quanto cittadina.
La 2 risposte che le allego, sono, una "versione ufficiale" da Gorizia Bora e l’altra da Periodico Italiano web magazine, firmata Andrea Onori. Il sottotitolo di questo giornale, non particolarmente agguerrito, dice "L’ambiente è conseguenza di ciò che siamo.E la misura in cui io tratto l’ambiente è la misura esatta, il metro preciso in cui io, nel profondo, tratto la mia esistenza e me stesso". Non mi limito quindi caro signore a spazzare C.A.S.A. mia, raccolgo anche certi rifiuti, altrimenti finiti nel Cestino, punti di vista sulla Pulizia.
Grazie per la sua testimonianza.
1) "Tensioni nella notte al Cie di Gradisca d’Isonzo. 35 persone hanno tentato l’evasione dalla struttura.
Nella notte tra sabato e domenica – secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine – 35 ospiti hanno forzato le serrature delle camerate, procurandosi sbarre di ferro e issandosi sul tetto del Cie, cercando di uscire all’esterno. All’arrivo della sorveglianza, hanno quindi lanciato oggetti senza però riuscire a fuggire.Domenica mattina una perquisizione ha portato alla scoperta di altri oggetti contundenti, tra cui altre sbarre di ferro, nascosti nelle camere. Ne è seguita un’altra protesta da parte degli immigrati, che hanno rotto alcuni vetri procurandosi tagli allo scopo di farsi ricoverare all’ospedale"
2)Dal Cie di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) arrivano nuove notizie. Nei giorni scorsi i migranti hanno dato informazioni degli avvenimenti attraverso le telefonate. Oggi, arrivano anche le fotografie di ciò che è successo lunedì 21, dopo una perquisizione all’interno delle celle.Avevamo appreso che durante lo scontro tra forze dell’ordine e reclusi, qualcuno era rimasto ferito e trasportato con urgenza all’ospedale di Gorizia. Nessuno sapeva cosa fosse successo ai migranti pestati, fino al momento in cui, sono apparse le foto che dimostravano la violenta risposta delle forze dell’ordine. Tra i feriti c’è chi ha avuto 60 punti di sutura, e in tanti, dall’interno, denunciano la complicità del personale medico del Centro con la polizia.I reclusi hanno denunciato anche la sparizione di denaro e di altri oggetti ( come mp3) durante la perquisizione che ha preceduto gli attimi di violenza. Veniamo a conoscenza che sei cellulari, la loro unica arma, sono stati sequestrati durante la perquisizione. Molto spesso, è proprio il cellulare il mezzo con cui poter dialogare con giornalisti e attivisti. Le loro grida di giustizia non vengono ascoltate nella società civile, ma loro continuano le telefonate per denunciare ciò che accade all’interno del centro.Hanno cercato il contatto telefonico con chi è fuori le mura anche dopo la violenza di Lunedì. Denunciando, come fanno ogni giorno, le condizioni igenico- sanitarie precarie, il cibo disgustoso, gli abusi dei diritti umani e le violenze psicologiche.

 


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