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Verso un mondo multipolare – Il gioco di tutti i giochi nell’era Trump, un libro di Pierluigi Fagan

Da molti anni Pierluigi Fagan legge, studia e scrive sul tema della complessità quale condizione ambientale quotidiana che può essere declinata secondo modalità differenti: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale, tecnologica, religiosa e finanche filosofica. Nel suo primo libro appena uscito per l’editore Fazi, dal titolo Verso un mondo multipolareIl gioco di tutti i giochi nell’era Trump, partendo dall’assunto incontrovertibile che il mondo appare vieppiù dominato dalla pluralità e dalla multidirezionalità degli eventi, Fagan spiega che le difficoltà umane a capire gli avvenimenti che si verificano quotidianamente sono dovute alla complicatezza, quando non alla totale inacessibilità (incomprensibilità) dei fenomeni. Questa sembra essersi spinta fino a livelli mai raggiunti prima d’ora e ciò, per altro verso, ha portato alla rapida obsolescenza e alla inadeguatezza dei sistemi mentali e delle categorie di giudizio e di comprensione adoperate dagli abitanti della Terra nel tentativo di farsi un’idea attendibile di ciò che succede loro intorno. Nel suo libro, Fagan, fornisce innanzitutto alcune chiavi di comprensione e di interpretazione dei fenomeni che si verificano quotidianamente. Egli utilizza alcuni concetti che sono strettamente interrelati tra loro: quello di complessità e quello di sistema. Il concetto di sistema sottointende già di per se quello di complessità. Fagan, che sull’argomento della complessità si dilunga anche sul suo sito web personale (https://pierluigifagan.wordpress.com/complessita/), definisce infatti quest’ultima come la risultante di tre diverse circostanze che si verificano simultaneamente:

  1. Ogni cosa o fenomeno è descrivibile come un sistema. Un sistema è un insieme di parti in interrelazione che ha una coerenza interna maggiore di quanto non abbia col suo esterno;
  2. Ogni sistema ha interrelazioni col suo ambiente/contesto e spesso anche con altri sistemi con cui può formare sistemi di sistemi.
  3. Ogni cosa o fenomeno esiste in un tempo e per un tempo limitato.

Ogni singolo stato e anche ogni singolo individuo costituiscono un sistema. Posto ciò (e considerato anche che il nostro è un pianeta in continua evoluzione che attualmente conta 7, 5 miliardi di abitanti - ne contava 1,5 nei primi anni del Novecento - e più di 200 stati sovrani - negli anni Cinquanta erano circa un quarto di quelli attuali), possiamo facilmente immaginare quale sia il livello di complessità raggiunto dai fenomeni che si verificano sul globo terracqueo.

I numeri forniti dall’autore appaiono assai significativi. Essi danno la misura degli straordinari cambiamenti che hanno interessato il mondo e tutta l’umanità in un lasso di tempo relativamente breve. Nei capitoli centrali del libro l’autore analizza le caratteristiche delle varie aree geografiche del pianeta terra. Esse sono protagoniste di un “gioco” (che ogni giorno di più si rivela complesso e certo non privo di rischi bellici) che di volta in volta appare in grado di cambiare in modo repentino e radicale la vita delle persone. Gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, l’Asia centrale, l’Europa: le loro diversissime caratteristiche già prefigurano quelle che possono essere le difficoltà di comunicazione tra esse. Certo, però, per noi è difficile sapere con certezza quali eventi si verificheranno in futuro in relazione ai mutamenti in atto di carattere demografico o economico-finanziario o, ancora, in riferimento al potere invasivo della globalizzazione. Nel concreto, secondo Fagan occorre equipaggiarsi e stare al passo coi tempi anche e soprattutto quando tale obiettivo può apparire particolarmente difficile da raggiungere, dal momento che “il problema è che entriamo in un mondo nuovo con modi di vita, istituzioni sociali e sistemi mentali vecchi. Quando si attraversa una transizione epocale, questo disallineamento, se non regolato velocemente, porta a vari tipi di catastrofe.”

Da qui, tangibilmente, la necessità per l’uomo moderno dovrebbe essere quella di operare per la costruzione di un futuro possibile e di adattarsi ad un’era fortemente critica come quella attuale. A questo specifico argomento l’autore dedica l’ultimo capitolo del libro.

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