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Un’attivista iraniana rifugiata in Turchia ha bisogno di un trapianto di fegato

Nel novembre 2022 Elham Modaressi, artista curda iraniana di Sanandaj allora 32enne, ha fatto quello che innumerevoli altre donne e uomini in Iran avevano già fatto e avrebbero continuato a fare: scendere in piazza per protestare contro la discriminazione di genere, simboleggiata dall’obbligo di portare il velo e tragicamente rivelata dalla morte di Mahsa Jina Amini.

 

Arrestata e tenuta desaparecida per una settimana, Elham è riapparsa nella prigione della città di Karaj. Per due mesi e mezzo, è stata sottoposta a torture fisiche e psicologiche per costringerla a confessare qualche reato. Le hanno somministrato per via endovenosa sostanze sconosciute che hanno causato danni irreparabili al fegato.

Rimessa in libertà provvisoria, Elham è riuscita a fuggire in Turchia. Ha bisogno di un urgente trapianto di fegato ma finché resta in Turchia non solo non potrà essere operata – salvo ricorrere al mercato clandestino di organi, cosa che ha rifiutato – ma rischierà di essere rimandata in patria, dunque in carcere.

La famiglia di Elham ha rivolto un appello all’Italia: occorre un visto d’ingresso per cure mediche urgenti.

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