• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Sos dalla nave "Italia"

Sos dalla nave "Italia"

Nel dar (in)coerente seguito al concetto di “burocrazia zero”, più volte evocato nei più disparati contesti pubblico-elettorali, ne estrapolo un altro da un recente commento: “L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rigidità amministrativa”.

Due concetti antitetici, almeno ad una prima lettura: il concetto di “burocrazia zero” connota una particolare snellezza, un deciso e drastico alleggerimento della generalità delle procedure amministrative; la “rigidità amministrativa” stigmatizza al contrario una situazione fortemente compromessa dal punto di vista delle velocizzazione, della semplicità, dell’efficacia delle procedure normative, a cominciare dalla loro applicabilità.

Continuo la lettura del commento, che menziona come presupposto risolutivo “un grande programma nazionale per le liberalizzazioni e semplificazioni”: impresa ardua in un Paese che sta facendo i “conti” con un pesante deficit, con un Governo più che vacillante e con conseguenti elezioni alle porte, con un mercato in condizioni drammatiche, con una coesione sociale solo propalata.

Come può essere esitato un qualunque “programma nazionale” in un tal scenario di confusione, variabilità, incertezza? Quanto sopra rimarcato si potrebbe identificare in un’equazione matematica in molte (troppe) variabili; ciò determinerebbe una difficile, se non impossibile, soluzione: lontani i tempi scolari in cui un problema aveva una e una sola soluzione, e quando si andava a chiedere il perché del voto negativo e il prof ci faceva capire dove e perché il tuo risultato era innegabilmente sbagliato.

Ma le questioni si accavallano, si susseguono nella ordinaria trattazione, non sono problemi matematici, prevedono soluzioni e valutazioni “politiche”, per questo ogni giorno è un giorno nuovo e diverso, con scenari mutati e dichiarazioni mutevoli, pur tuttavia tutte corrette, coerenti, giustificabili, sempre e comunque.

Il paese dell’eloquenza, dello stile retorico, dell’uso abile, strategico del linguaggio che può far capire in modo differente a seconda di chi ascolta (e chi legge), con inestricabili spazi interpretativi, stile Azzeccagarbugli. In questo senso, l’Italia mi ricorda una nave in alto mare a motori fermi od al minimo regime, in cui, a bordo, tutti disputano: la nave non affonderà (spero) ma non so quando riuscirà a giungere a riva, alla terraferma, alla solidità dell’approdo. Dato il contesto, bella, opportuna ma utopistica, sarebbe l’idea di fare silenzio e remare tutti insieme: ma, in una Paese spiccatamente individualista, chi comincerà per primo? Chi darà il carismatico ordine alla ciurma?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares